Il primo trimestre chiude vicino al pareggio con le perdite ridotte a 21 milioni di euro e i ricavi saliti a 12,9 milioni. Questi i dati del consiglio di amministrazione della Fiat che questa mattina ha ufficilializzato la nomina di John Elkann, il più giovane presidente della casa torinese, scelta che riporta così la guida della Fiat ad un componente della famiglia Agnelli. Fu proprio il nonno Gianni ad indicarlo come futuro capo del Gruppo, dopo la tragica morte nel 1997 di Giovanni, figlio di Umberto.
Il cambio al vertice è avvenuto proprio nel giorno in cui è stato presentato agli analisti il piano strategico del gruppo da qui fino al 2014, che porterà al debutto 34 nuovi modelli, a cui si aggiungeranno 17 restyling. Tra le novità principali la nuova Panda, il restyling per 500 e 500C (2012), una nuova utilitaria di segmento B che sarà commercilizzata anche negli Stati Uniti e la citycar che prenderà il posto della 600. Per quanto riguarda Lancia, le novità principali riguardano il debutto per nuova Ypsilon nel 2012 e, sempre nello stesso anno, una nuova vettura con carrozzeria a 2 volumi, 3 volumi e station wagon, costruita sulla piattaforma denominata Compact, che verrà usata anche da Alfa Romeo per la realizzazione di un SUV che debutterà nel 2012, anno in cui sarà presentata anche la nuova Spider.
Dal punto di vista occupazionale, la Fiat chiede più impegno ai lavoratori ed anche flessibilità. E’ opportuno però capire se questi sacrifici si traduranno in tagli del personale, oltre quelli confermati con la chiusura di Termini Imerese. L’impegno sulla flessibilità si dovrebbe tradurre in 18 turni settimanali, come già succede presso lo stabilimento di Melfi. Tutto questo al fine di produrre in Italia 1.400.000 vetture da qui al 2014 (praticamente più del doppio di quante se ne producono oggi) e 6.000.000 di vetture nel mondo.
Infine, annunciato anche lo spin off, ovvero, la separazione degli autoveicoli commerciali e movimento terra dal settore auto che rimane a sè stante, mentre il resto confluirà in Fiat Industrial. La borsa ha reagito bene al piano, i lavoratori meno.
Ake says
Buongiorno a tutti, vorrei sapere che cosa pensate di questa notizia che ho trovato:
UNIONE INDUSTRIALI DI NAPOLI – LETTIERI: PIANO FIAT PER POMIGLIANO E’ OPPORTUNITA’ DI RILANCIO DA NON PERDERE
“Il Piano Fiat per l’impianto di Pomigliano d’Arco, presentato ieri dall’Amministratore delegato, Sergio Marchionne, rappresenta un impegno concreto per il rilancio e il consolidamento di una delle più importanti realtà produttive della Campania e di tutto il Mezzogiorno. Perdere questa opportunità equivarrebbe dire addio alla possibilità di mantenere gli attuali livelli occupazionali e a sfruttare le ricadute positive in termini di sviluppo per tutto l’indotto”. E’ quanto afferma il presidente dell’Unione industriali di Napoli, Gianni Lettieri, a margine della presentazione del piano industriale della Fiat e delle prospettive di sviluppo per l’impianto di Pomigliano d’Arco.
“L’intenzione di concentrare la produzione della Panda, con la previsione di 250mila vetture l’anno entro il 2014, si tradurrà in un maxi investimento in innovazioni tecnologiche e impiantistiche che faranno dello stabilimento di Pomigliano un polo produttivo di eccellenza, nonché un modello di riferimento per tutte le aziende del settore auto motive. In un quadro contraddistinto da una crisi economica largamente diffusa occorre prendere esempio da quanto succede all’estero, dove, proprio in questo momento si stanno effettuando grandi sforzi per la realizzazione di investimenti produttivi capaci di invertire la tendenza in atto”.
“La sfida lanciata dalla casa di Torino – conclude Lettieri – è accolta e sostenuta attivamente da tutta l’Unione industriale di Napoli, che da due anni promuove e partecipa agli incontri tra i vertici della Fiat e le principali sigle sindacali coinvolte, per il raggiungimento di un accordo che garantisca la salvaguardia e la prosecuzione dell’attività dell’impianto di Pomigliano”.
Mark says
Il titolo esatto per questo genere di notizia doveva essere, come hanno detto al Chiambretti Night: “Il management agli agnelli, e i lavoratori a pecora” 🙂