L’utilizzo del ruotino di scorta è limitato alle situazioni di emergenza in caso di foratura: scopriamo nel dettaglio le restrizioni relative al suo impiego.
La presenza del ruotino di scorta è fondamentale in caso di foratura, poiché una volta montato permette di riprendere la marcia e non rimanere fermi in strada, in attesa del carro attrezzi. Proprio alla luce di ciò si rivela anche uno strumento conveniente, in quanto meno costoso dell’intervento del carro attrezzi, appunto, che richiede un esborso economico superiore. Ecco perché gli esperti del settore, come il sito cerchigomme.it, consigliano di avere sempre a bordo il ruotino di scorta, in modo da non farsi trovare impreparati in caso di emergenza. Ma quando usare il ruotino di scorta? Il suo impiego è circoscritto a situazioni ben precise, che vengono stabilite per legge: vediamo nello specifico quali sono e i parametri da rispettare per l’utilizzo del ruotino.
Ruotino di scorta: limiti di utilizzo
Il ruotino di scorta si monta sulla vettura in caso di foratura, per sostituire il pneumatico bucato. Una volta installato, per legge non si possono superare gli 80 chilometri orari e la massima distanza percorribile è di 80 chilometri. Il ruotino è dunque destinato ad essere adoperato solo nelle situazioni di emergenza, per raggiungere il più vicino gommista e provvedere alla riparazione oppure alla sostituzione della gomma danneggiata. Il suo montaggio insomma non deve divenire permanente, né può essere considerato un rimpiazzo definitivo al pneumatico forato. Questo perché il ruotino ha dimensioni ridotte rispetto alle altre gomme, quindi causa uno squilibrio nonché minore aderenza proprio per via del fatto che risulta inferiore la superficie di battistrada a contatto con l’asfalto. Per tale serie di ragioni, il suo impiego dev’essere limitato e dopo l’installazione è necessaria notevole cautela alla guida, in quanto le condizioni di sicurezza sono minori.
I rischi legati all’uso del ruotino
Fece un certo scalpore nel mondo sportivo – e non solo – l’incidente occorso nell’agosto del 1993 al calciatore Gianluigi Lentini, dovuto proprio ad un utilizzo incauto della vettura con a bordo il ruotino. Il giocatore (all’epoca in forza al Milan) in seguito ad una foratura sostituì il pneumatico bucato con il ruotino e successivamente ebbe un incidente nel tratto autostradale fra Torino e Piacenza. Come lui stesso ammise tempo dopo, assumendosi tutte le responsabilità dello schianto, l’incidente avvenne poiché non rispettò il limite di velocità indicato, viaggiando a circa 200 chilometri orari. I postumi lo costrinsero a rimanere fuori dal campo di gioco per quasi un anno. Certo, dal 1993 ad oggi l’evoluzione tecnologica nel settore dei pneumatici è stata enorme, resta comunque indispensabile mantenere alta l’attenzione quando si monta il ruotino di scorta e soprattutto rispettare i limiti di velocità previsti.
Questione di dimensioni
Per quale motivo l’uso del ruotino di scorta è così limitato? Per via – come già anticipato in precedenza – delle sue dimensioni, che alterano la stabilità e l’equilibrio dell’insieme composto da pneumatici e sospensioni. Il ruotino è infatti più piccolo e più stretto, e questo comporta un’aderenza inferiore dovuta alla minor superficie di gomma a contatto con il fondo stradale. Test svolti da piloti professionisti incentrati proprio sul funzionamento del ruotino hanno evidenziato che le vetture su cui è montato tendono a soffrire di problemi sia di sottosterzo che di sovrasterzo già a velocità ridotte, ecco perché non bisogna superare gli 80 chilometri orari, mantenendo un margine di sicurezza sufficiente in caso di reazioni anomale della vettura con una velocità ancora più contenuta se necessario (inferiore a 60 km/h). Per la stessa ragione il suo impiego dev’essere limitato nel tempo, proprio in quanto vengono a mancare le condizioni di sicurezza indispensabili per poter circolare normalmente.
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