Primo accordo ieri nella sede della Confindustria tra la Fiat e il sindacato sul piano per rilancio dello stabilimento campano di Pomigliano d’Arco.
Un programma che prevede investimenti per 700 milioni per la produzione della nuova Panda dalla fine dell’anno venturo, a patto che questi impegni siano resi certi da un quadro stabile e non conflittuale. All’accordo, che ha il sì di Fim-Cisl, Uilm, Fismic e Ugl, non partecipa la Fiom, contraria, che lunedì riunirà il comitato centrale. La firma definitiva dell’intesa è prevista per martedì, quando anche la Fiom avrà sciolto la riserva. Per Marchionne è stato fatto “un passo avanti, poi bisognerà chiudere“. Ha inoltre aggiunto: “qualora la situazione individuata con le quattro sigle non risultasse praticabile, la responsabilità del mancato investimento a Pomigliano ricadrebbe tutta sulla Fiom“.
“La chiusura di Pomigliano è da evitare in tutti i modi. Sarebbe davvero un disastro se Fiat dovesse ritirare la sua proposta“. Lo ha detto il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, entrando al Parco delle Terme di Levico (TN) all’apertura della Festa nazionale della Cisl nella cittadina termale di Levico. “Io prego il mio amico e collega Epifani – ha detto lanciando un appello al leader della Cgil – ad esprimersi e a dare la sua disponibilità perchè un sindacato che ha a cuore gli interessi del Paese e dei lavoratori deve saper fare l’accordo. La Cisl è pronta e speriamo che anche altri lo siano. La Cgil che chiede a tutti di fare qualcosa per il Paese – aggiunge Bonanni – faccia qualcosa insieme a noi per il Paese, per l’economia e per l’occupazione. Non voglio neanche immaginare cosa significhi il non investimento della Fiat” ha ribadito riferendosi all’eventualità che il Lingotto ritiri la sua proposta a fronte di un mancato accordo sindacale. ”L’assetto industriale del centro-sud risulterebbe sconvolto -ha aggiunto – e in un momento così delicato della nostra economia dove saltano i posti di lavoro da nord a sud e dove le aziende delocalizzano, che l’azienda piu’ grande italiana voglia investire così tante risorse e lo voglia fare anche in controtendenza, delocalizzando dalla Polonia all’Italia – sottolinea Bonanni – un sindacato che abbia a cuore gli interessi del Paese e dei lavoratori deve saper fare l’accordo”.
Per il futuro di Termini Imerese, secondo quanto riportato nel comunicato stampa Fim-Cisl, i tempi si allungano e si va verso una decisione sui possibili nuovi acquirenti a metà novembre, poco prima della data ultima annunciata da Fiat per lasciare lo stabilimento siciliano. Un fatto molto rischioso affermano, al termine della riunione che si è tenuta questa mattina al ministero dello Sviluppo economico, le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori. A settembre ci sarà infatti una prima short list delle proposte fino ad oggi giunte al Governo e alla Fiat per rilevare l’azienda, con l’analisi dei primi piani preliminari di impresa; a metà novembre verrà invece fatto il punto comprendendo nella lista delle interessate anche le eventuali proposte che arriveranno dopo il lancio della richiesta di manifestazioni di interesse a livello internazionale. Nessuna novità sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese, conferma l’ad Sergio Marchionne. “La nostra intenzione – ha ribadito il top manager, a Venezia – è quella di uscire alla fine del 2011. Il resto – ha aggiunto – dipende da chi vuole prendere quell’impresa e portarla avanti.“
valtert says
Tutti quelli che si complimentano , compresi voi giornalisti, ricordatevi che questo è solo l’ inizio, gli imprenditori , questo governo si complimentano solo perchè ci stanno trasformando in un paese sudamericano anzi in una colonia cinese dove i lavoratori perderanno tutti i diritti, quindi prima o poi toccherà a tutti i lavoratori
Infatti l’ accordo prevede 18 turni, 15 sabati ulteriori di straordinario , intervallo tra un turno e l’ altro di sole 8 ore , abolizione della mensa, malattia non pagata nei primi 3 giorni, libertà di licenziare, abolizione del diritto di sciopero.
Il ministro mi spieghi perche un accordo che ci porta indietro di 100 anni ci rende più moderni?
giuseppe says
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