“Il nuovo potere dei consumatori sul web 2009” è il titolo dell’evento che si è svolto anche quest’anno a Roma organizzato da Digital PR, agenzia specializzata nello studio e nell’utilizzo delle forme più nuove di comunicazione digitale.
L’incontro, come sottolineato nel blog vincos.it di Vincenzo Cosenza, responsabile di Digital PR Roma, “è voluto essere un momento di riflessione sul rapporto tra aziende e social media“. L’evento ha fatto confrontare le aziende italiane, che si stanno muovendo sui temi legati ai social media, in modo tale da scambiare impressioni ed esperienze reciproche su come usare le piattaforme del web 2.0 per l’esigenza delle imprese (in prevalenza marketing e comunicazione esterna).
In particolare, Elena Cortesi, direttore comunicazione di Ford Italia, che ho avuto il piacere di incontrare lo scorso anno, in occasione di un esclusivo test drive della nuova KA organizzato proprio da Digital PR, ha parlato di “OneFord” una strategia di comunicazione a 360° che integra le attività di interactive marketing con quelle di ascolto e relazione con gli opinion leader della rete, sottolineando come la filiale italiana sia un caso d’eccellenza in Europa per le attività sui social media. La sensibilità di Ford (ma anche di aziende quali Mercedes) verso queste tematiche è dimostrata anche dal fatto che Ford Motors è stata la prima azienda a prevedere la figura del Social Media Manager.
In sintesi, l’avvento del web 2.0 ha dato origine a canali di comunicazione peer-to-peer, ai quali le aziende hanno cominciato a guardare come possibili “ambienti” nei quali intercettare l’attenzione diretta degli utenti, creando piattaforme collaborative (Tapscott D., Williams A.D. 2007; Wickinomics 2.0, ETAS, Milano, edizione originale: Wickinomics. How mass collaboration change everything, Portfolio)
Queste offrono la possibilità di impostare campagne di comunicazione innovative: mirate, flessibili e con possibilità di un feedback in tempo reale, realizzando un contatto diretto fra l’azienda e gli utenti (Prandelli E., Verona G. 2006; Marketing in rete, seconda edizione, McGraw-Hill, Milano), emotivamente coinvolti in una esperienza di consumo sempre più ricca. La presenza di molteplici canali d’interazione con la domanda, rappresenta un’opportunità di grande momento per l’impresa che intenda soddisfare il mercato servito (Coughlan A.T., Stern L.W 2001; Market canne design and management in Iacobucci D. ed, Kellogg on Marketing. John Wiley & Sons, New York).
Come scritto più volte in altri post, vorrei sottolineare, come l’iniziativa delle case automobilistiche di dare voce alle opinioni dei blogger viene senza dubbio accolta con entusiasmo, specialmente da quanti curano e seguono, con vera passione, ciò che ruota attorno al mondo dei motori. L’intuizione del ruolo di internet, dell’ascolto della rete, delle nuove forme di comunicazione, aperta ad una classe infinita di interlocutori, rappresenta un valore aggiunto per la casa che certamente trarrà i vantaggi di una maggiore diffusione e conoscenza delle prestigiose creazioni. Tra i blog attenzionati, a testimonianza dell’impegno fin qui svolto per la diffusione di notizie inerenti il settore automotive, nelle slide presentate da Elena Cortesi di Ford Italia, nella sezione “Social Media Scenario – Results”, è stato riportato lo screenshot di BlogMotori.com.
Jose says
Il settore automotive è troppo importante per sottovalutare i social media. Le auto sono molto soggette al passaparola e quindi è bene tenerlo in considerazione. Bene ha fatto la Ford sia in Italia che negli Stati Uniti a dare grande importanza ai social media.
Emanuele says
L’uso dei social media nelle imprese italiane, anche se ancora un pò arretrato, è sicuramente in crescita grazie ad iniziative di questo tipo.
Ho trovato il tuo post molto interessante, dato che, personalmente ho un piccolo blog, dove segnalo le principali news sull’uso delle tecnologie Web 2.0 nelle imprese.
Stefano Maggi says
Il caso Ford è davvero interessante, sia a livello mondiale che a livello locale italiano. Credo ci siano molte possibilità di sviluppo legate alle particolarità di ogni singolo mercato. Sicuramente l’approccio italiano ai Social Media è molto più forte di altri paesi europei, come dimostrano i technographics di Forrester, e questo – credo – potrebbe spingere molte aziende con management multinazionale a investire in attività locali italiane soprattutto concentrandosi sul social influence marketing.
Iniziativa interessante.