I 16 piloti che hanno disputato la Race of Champions si sono affrontati su un tracciato asfaltato costruito all’interno dello stadio londinese di Wembley al volante anche delle Grande Punto Abarth Super 2000, protagoniste dei rallies.
Al termine della finalissima l’ha spuntata Mattias Ekstrom (già vincitore nella scorsa edizione), che si è permesso il lusso di battere il sette volte campione del mondo di Formula 1 Michael Schumacher, arrivato in finale dopo aver vinto su Sebastien Bourdais. Ekstrom ha superato in semifinale il tre volte campione del mondo turismo Andy Priaulx.
Oltre al titolo di “campione dei campioni”, a Wembley si è anche assegnata la Nations Cup. Questa volta Schumacher, insieme al giovane connazionale Sebastian Vettel, ha portato in Germania – per la prima volta nella storia della Race of Champions – la meritata Coppa delle Nazioni, conquistata nell’ultima sfida contro i rivali inglesi Jenson Button e Andy Priaulx. Il tedesco ha dato spettacolo con la Grande Punto Abarth:
“Nella partenza della prima manche della finale – ha detto Schumacher – ho semplicemente fatto spegnere l’auto. Poi ho aspettato che Heikki Kovalainen mi raggiungesse per divertirci un po’”. E il tedesco si è divertito proprio un mondo nell’arena londinese: “Non c’erano né palloni né goal, per questo è stato abbastanza facile vincere a Wembley”, ha detto Schumacher, aggiungendo che “Nelle corse si vince e si perde, ma questa è stata una giornata particolare nella quale era importante raccogliere fondi per l’istituto del professor Saillat e far divertire gli spettattori. Abbiamo fatto entrambe le cose e in più è stato piacevole alternarsi alla guida di auto tanto diverse”. Con tutte ha vinto almeno una manche; la prima l’ha vinta con la Grande Punto Abarth Super2000.
da: abarthpress.com
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