Numeri alla mano, il mercato dell’auto in Europa nel 2021 ha fatto registrare un consuntivo di immatricolazioni in calo rispetto ai due anni precedenti di riferimento, ma c’è chi, nonostante questo, la classica bottiglia di champagne l’ha stappata.
“Un indizio è un indizio, due indizi fanno una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”, scriveva Agatha Christie. Questa citazione ci aiuterà a comprendere se sia un caso che due dei risultati più interessanti e degni di nota li troviamo in Francia, la patria del celebre spumante delle grandi occasioni, oppure se esse siano delle mere coincidenze. Le case francesi infatti, hanno saputo rispondere alle crisi tra le più gravi che hanno affitto l’industria automobilistica, a colpi di nuovi modelli, re-branding e piani molto ambiziosi per il proprio futuro.
Ma partiamo, per l’appunto, dai numeri: nel 2021 in Europa (UE+Efta+UK) sono state immatricolate 11.774.885 vetture – fonte: ACEA / UNRAE -, con una flessione del 1,5% rispetto all’ormai famigerato 2020. Si potrebbero dire tante cose guardando il quadro complessivo – anzi, se ne potrebbe scrivere un articolo intero e forse anche di più – ma in questo, vorrei focalizzarmi proprio su due case d’Oltralpe, e sul come, a piccoli ma significativi passi, queste hanno saputo rispondere alla grande.
PEUGEOT
Il nostro tour parte dal costruttore francese a mio avviso più in forma del momento, Peugeot, la casa del Leone. Nel 2021, è riuscita a piazzare quasi 725.000 vetture, aggiudicandosi il titolo di secondo costruttore in Europa, scavalcando Renault (di cui parleremo dopo) nonostante una flessione del 2,3% anno su anno.
Per parlare di trionfo però, è necessario andare a sbirciare nella classifica immediatamente successiva, ovvero quella dei singoli modelli più venduti in tutta Europa: si può infatti notare come la 208 (foto sotto), con ben 196.869 immatricolazioni, si posiziona al secondo posto della classifica, andando seriamente ad insidiare il trono di Sua Maestà Volkswagen Golf. Il preoccupante -27,9% non è stato sufficiente a far perdere il comando alla compatta di Wolfsburg, ma di certo non dormirà sonni così tranquilli negli anni a venire. A maggior ragione, la casa di Sochaux, oltre a potersi vantare di avere in gamma la citycar più venduta d’Europa, produce anche il SUV più venduto d’Europa – la 2008 – che segna un incredibile +24,4% (!!!) di vendite sul 2020, posizionandosi al quinto posto assoluto.
Qual è dunque il segreto di questo successo? Negli ultimi anni Peugeot ha sapientemente rivoluzionato brand e gamma, offrendo sempre maggiore qualità e connettività negli interni, nuove e ricercate forme negli esterni, ma soprattutto una vastità di scelte di motorizzazioni per ciascun modello proposto. Basti pensare che per la sola piccola di casa si può scegliere tra ben tre diversi propulsori a benzina, uno a gasolio e uno interamente a corrente, un’autentica rarità nel segmento. Questo permette alla clientela di poter attingere ad un catalogo esteso e per tutti i palati, sia in profondità che in larghezza, dato che la gamma copre quasi tutti i segmenti che “contano”, compreso quello dei veicoli commerciali. Unisci questo al rinnovato corso stilistico che ha portato una vera e propria ventata di dinamismo e freschezza, e che pian piano sta prendendo il sopravvento in tutta la gamma – vedi nuove 308 e 508 – ed il gioco è fatto. Le linee taglienti ed affilate in particolare della nuova firma luminosa sul frontale, dall’effetto wow garantito, segnalano la rinnovata voglia di graffiare del Leone che, ora incastonato nel nuovo logo di casa, è pronto a ruggire sul serio.
RENAULT
Altro discorso è d’uopo farlo per la casa della Losanga, la quale magari non apre la bottiglia per i risultati di vendite delle proprie vetture (-17,1%), ma certamente la aprirà sia in vista del futuro che la aspetta – rappresentato dalla “Renaulution” portata avanti da una delle personalità simbolo dell’industria nell’anno passato, Luca de Meo – sia per le controllate Dacia e Alpine, che hanno fatto invece segnare numeri molto incoraggianti.
A differenza della rivale Peugeot, la casa di Parigi ha dovuto affrontare, oltre ad una situazione globale al collasso, anche una situazione interna poco stabile e soprattutto un conto economico poco rassicurante, per usare un eufemismo. A portare la fiducia e la sicurezza finanziaria è stato proprio il dirigente italiano che, grazie al suo ambizioso piano industriale rivoluzionario, è riuscito in poco tempo a far cambiare rotta al gruppo, permettendole di chiudere il bilancio 2021 (finalmente) in utile. Anche qui ha giocato un ruolo decisivo la sapiente strategia messa in atto, costituita dalla ricerca di maggiore marginalità da un lato, e dal taglio del debito dall’altro. Il lancio del SUV coupé Arkana è andato a colmare un vuoto importante, prendendosi la vetta di una gamma troppo concentrata verso il basso e trainata nelle vendite essenzialmente da Clio – che comunque si conferma sul podio d’Europa al terzo posto – e Captur, un passo appena fuori dalla Top 10. Emblema di questa avanzata verso l’appetitoso segmento C è stata l’attesa presentazione della nuova Megane e-tech full-electric (foto sotto), che presenta il nuovo logo ridisegnato in salsa minimalista.
Oltre ad esso, il nuovo SUV di Renault fa da apripista ai successori dei modelli attuali in fatto di proporzioni e tecnologia: passi più allungati per dare spazio al pacco batterie – dato che la strategia del gruppo è fortemente orientata verso l’eliminazione delle proposte endotermiche -, la fascia a led che attraversa in larghezza il posteriore della vettura – elemento simbolo del design esterno da un paio d’anni a questa parte -, abbondanza di schermi sulla plancia – per ben 24” totali – e sistemi di assistenza alla guida a più non posso.
La vera sorpresa sotto l’albero per il gruppo transalpino però la ha fatta trovare Dacia, la cui punta di diamante Sandero si posiziona quarta, con una impressionante crescita del 16,9% sull’anno precedente. Scrollatasi ormai di dosso la pesante etichetta di “cheap car” e nulla più, la casa rumena sta proseguendo il suo percorso di crescita migliorando la propria offerta di anno in anno – soprattutto in ottica di design esterno, finiture e dotazioni -, ma mantenendo sempre e comunque un prezzo estremamente entry-level per ogni segmento in cui compete. Una tattica che sta decisamente facendo centro nel cuore (e nelle tasche) dei clienti grazie a dei colpi di coda che hanno fatto scalpore: giusto per citare i più chiacchierati, in agosto la Sandero era addirittura riuscita a superare le vendite di Golf, mentre l’ultima arrivata Spring, la più economica auto 100% elettrica sul mercato, ha già superato le vendite di Fiat 500E a casa propria, in Italia.
Elettrico si prospetta anche il futuro stesso del gruppo Renault, intenzionato a rendere la propria offerta e la propria azienda sempre più sostenibile dai punti di vista finanziario ed ecologico, e “disruptive” nei confronti dei rivali, con l’obiettivo finale di diventare una “tech company” più che una mera “car company”.
Staremo a vedere come si muoveranno i due colossi francesi, ma una cosa è certa, le bollicine non mancheranno: dando una veloce occhiata ai primi risultati sulle nuove immatricolazioni in Europa nel gennaio 2022 – secondo i dati della Jato – Dacia Sandero risulta l’auto più gettonata in assoluto, seguita a ruota proprio dalle “enfant terrible” 208 e 2008. Coincidenze? Io non credo…
di Stefano Balbinot
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