La V7 Cafè Classic è una moto leggera, compatta che offre un’immediata sensazione di controllo, grazie ad una posizione di guida dichiaratamente sportiva.
Aliena dal costringere il pilota ad un millimetrico inserimento negli incavi del serbatoio, sulla V7 Cafè Classic ci si accomoda scendendo e non salendo in sella, nel più classico stile anni ’70. La posizione del “triangolo” pedane, sella e manubrio è pensata per trasferire la maggior parte del peso del pilota sull’avantreno, com’è buona regola sulle moto sportive. Questo potrebbe far pensare ad una posizione particolarmente costrittiva, situazione scongiurata dalla corretta inclinazione dei semi manubri, regolabili in altezza, dalle pedane leggermente avanzate e dalla generosa imbottitura della sella.
Un gran contributo sotto il profilo del confort lo offre anche la sospensione posteriore, con il doppio ammortizzatore che consente un’escursione ruota di 118 mm e la possibilità di regolazione del precarico molla, per adattarne l’assetto alle diverse condizioni di guida. In marcia è gratificante la presenza di un cockpit che ricorda nei quadranti le strumentazioni Veglia-Borletti degli anni ’70: ma a ricordare che siamo alla guida di una moto moderna, vi è la presenza di un duplice display, con le funzioni d’orologio, temperatura esterna e contachilometri totale e parziale, che s’integra sobriamente nei quadranti del tachimetro e contagiri.
CICLISTICA
La versatilità della V7 Cafè Classic imponeva la scelta di una ciclistica adatta sia agli slalom cittadini che ai tornanti di un passo montano, senza rinunciare alla vocazione turistica tipica del marchio.
Una ciclistica realizzata con componentistica di qualità, per offrire una guida piacevole dai neofiti, che n’apprezzeranno la facilità di conduzione come ai piloti più esperti, che scopriranno un’elevata tenuta di strada ed un’irreprensibile stabilità.
L’elemento chiave della moto è il telaio a doppia culla, con elementi inferiori imbullonati e staccabili. Particolare attenzione è stata dedicata alla geometria dello sterzo, dove il cannotto ha un’inclinazione di 27°50’, un angolo d’incidenza che assicura stabilità e precisione nei cambi di direzione, grazie anche al supporto della forcella Marzocchi, che adotta steli da 40 mm. La sospensione anteriore ha un’escursione di 130 mm ed è combinata con l’azione dei due ammortizzatori posteriori, regolabili nel precarico molla, che si estendono per 118 mm.
Il comparto frenante consta di un disco anteriore flottante da 320 mm e uno posteriore da 260 mm. Particolare è anche la sezione delle ruote, con l’anteriore da 18 pollici e il posteriore da 17 per una gommatura a spalla alta, che restituisce al veicolo un’eccellente maneggevolezza e gran sensibilità di guida.
MOTORE E TRASMISSIONE
Celebre per la sua affidabilità ed economia d’esercizio, il bicilindrico trasversale a V di 90° da 744 cc ha un alesaggio di 80 mm per una corsa di 74, con pistoni dotati di riporto antiusura in grafite e cilindri in lega d’alluminio. Lo small block di Mandello, è alimentato dal sistema d’iniezione elettronica Weber Marelli, con corpi farfallati da 36 mm di diametro, assistito da sonda Lambda che permette al propulsore di rientrare ampiamente nei parametri previsti dall’omologazione Euro 3. Il cambio, dotato di 5 rapporti, è preciso e immediato nella ricerca della folle, con una rapportatura armonizzata all’uso turistico, che esalta la prontezza di risposta.
In termini di prestazioni massime, sorprende come a soli 3600 giri/minuto è già disponibile il valore di coppia massima, pari a 54,7 Nm. E se lo scatto non manca, anche la potenza massima, vicina ai 50 CV, è perfettamente in sintonia con il carattere della V7 Cafè Classic, una moto che non deve sfidare il cronometro ma semplicemente divertire. A questo contribuisce, come in ogni Moto Guzzi, il sound baritonale emesso dal bicilindrico Lariano.
La sonorità generata dall’inedito doppio scarico della V7 Cafè Classic è, infatti, tra le più gratificanti tra quelle prodotte dal bicilindrico Moto Guzzi.
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