Nei giorni scorsi ho parlato spesso della nuova Punto Evo, evoluzione, come lascia intuire il nome, della Grande Punto, soffermandomi soprattutto sulle innovative motorizzazioni, in primis quella multiair.

Oggi però, dopo aver avuto modo di vedere l’auto dal vivo, voglio soffermarmi sul design, che già non mi entusiasmava nelle foto e che conferma le stesse sensazioni guardando la vettura da vicino. La Grande Punto, bestseller italiana ed europea, era dotata di una linea pulita e piuttosto elegante per il suo segmento, frutto della collaborazione con Giugiaro, nella Evo, invece, le linee diventano spesso eccessive. I mutamenti del design hanno riguardato in particolare il frontale: nuovi i fanali e nuovo il paraurti che è stato diviso da un grosso fascione compreso tra due parti in griglia, delle quali la sottostante è più alta ma meno larga rispetto alla sovrastante. Per il posteriore un punto a favore per le luci a led e uno a sfavore per un ulteriore fascione. Tutto questo, a mio parere, non fa altro che “appesantire” il design che magari esprimerà, a detta di alcuni, dinamismo e potenza, ma non di certo eleganza.
All’interno della Fiat Punto Evo si respira invece tutt’altra aria, nuova la plancia più sofisticata e simile a quella della Fiat Bravo dove la tecnologia fa da padrona. All’interno, quindi, grazie all’utilizzo di nuovi materiali, la qualità percepita è nettamente superiore rispetto alla precedente versione. Se poi tra gli optional c’è anche il nuovo navigatore satellitare con schermo a sfioramento, sembrerà di stare su un auto di segmento superiore.
Ovviamente, sarà il mercato a decidere le sorti della Punto Evo, che mi auguro siano delle migliori, anche perché, effettivamente, non ha un design che divide totalmente, come per esempio può accadere per vetture quali la Kia Soul, Fiat Qubo o il GLK di Mercedes, però, quando i commenti che si trovano sul web (compreso facebook) sono per lo più negativi, un dato soggettivo, può assumere la valenza di un dato oggettivo.








