L’auto è stata, è, e sarà sempre più, un elemento centrale per la mobilità degli italiani. La perdurante centralità del mezzo a quattro ruote, dipende, chiaramente, da alcuni elementi di contesto. Questo è quanto è emerso in occasione dell’interessante incontro organizzato da UNRAE – Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri – presenti il direttore generale Romano Valente,il presidente Massimo Nordio, Marco Baldi e Giuseppe De Rita del CENSIS, il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio. Di seguito, porteremo a conoscenza, in modo sintetico, diverse analisi, dati più significativi e punti di domanda emersi in occasione dell’incontro.
Dinamiche del mercato e canali di vendita
Il mercato dell’auto sta bene e i 31 mesi consecutivi con il segno positivo, ad accezione del maggio 2014, lo dimostrano.
Analizzando la struttura, passando per i principali tre canali di vendita, ovvero, i privati, il noleggio e le società si evince che l’incremento del primo è frutto delle poderose azioni commerciali messe in campo dalle reti che sono state brave a stimolare il bisogno di sostituzione del mezzo, oltre a quello di acquisire un parterre di nuovi clienti.
Per chi lavora nel settore auto, in particolar modo per i rivenditori, è stato interessante evidenziare la dinamica dei segmenti che performano di più: cresce il segmento A, quello delle citycar e il segmento C, quello delle compatte che insieme al B, rappresentano ormai il 90% della domanda del canale dei privati.
Tipo di alimentazione
Cresce la domanda dei modelli a benzina, coerentemente con la crescita del segmento A, anche il diesel è in crescita e continua l’incremento delle vetture ibride, grazie ai nuovi modelli immessi sul mercato. Un calo di immatricolazioni si registra, invece, per le auto a Gpl e metano.
Da un’analisi di mercato completa si rileva che anche il segmento dei SUV (crossover e fuoristrada), che nel complesso cresce del 30% , rappresenta circa il 29% di tutte le vendite.
Il noleggio
Sia per eventi come l’EXPO, che per un costante flusso turistico in Italia, il noleggio a breve termine continua a crescere, con clienti che preferiscono auto compatte. Quello a lungo termine è trainato, invece, dal costante aumento di dipendenti con auto aziendale che scelgono auto di segmento diverso, compreso quello dei SUV. Dal punto di vista finanziario, il leasing si dimostra una leva molto utilizzata nell’area del noleggio a breve. Certamente il super ammortamento sta accelerando questa dinamica.
Dove vanno a finire le vetture dopo il noleggio o il buy back ?
Per il breve termine, una volta che la vettura esce dal parco auto delle case, specialmente attraverso il buy-back, torna, appunto, alle case o ai loro concessionari.
Dopo il buy back, possono essere cedute ad altri rivenditori (per la stragrande maggioranza) oppure passano direttamente nelle mani dei privati. Discorso simile per il noleggio a lungo termine, dove le auto vengono comprate da concessionari e rivenditori. Nella seconda uscita una fetta importante è assorbita dai privati.
Come si chiuderà il 2016?
I primi sei mesi dell’anno valgono circa il 60% delle vendite complessive di un anno, tenuto conto di agosto e dicembre. Lo scenario macroeconomico è un po’ più favorevole, di contro non si ha certezza di importanti azioni commerciali che dovrebbero essere messe in atto per spingere il mercato. Giusto per fornire un numero, secondo l’UNRAE, il mercato di chiuderà a 1.850.000 immatricolazioni.
La mobilità del futuro
Lo scenario generale della mobilità non è stravolto, ma un elemento di cambiamento c’è ed è lo stesso vettore utilizzato per la mobilità, ovvero l’auto. La voglia attuale di auto, non potrà più prescindere da una mobilità fatta di auto connesse a zero emissioni, connesse e condivise.
Nuovi sistemi di connettività, sistemi di frenata automatica, telecamere e nuovi sistemi di sicurezza attiva e passiva, in generale, hanno un effetto sempre più importante sulla sicurezza. In particolare in un paese che vanta una popolazione che viaggia rapidamente verso un 25% di abitanti con più di 65 anni di età.
Il ‘Mobility Champion’ per una nuova cultura della mobilità
Il termine, preso in prestito dalla cultura digitale, ha, in parte, lo stesso ruolo: ambasciatore capace di creare interesse condiviso e riunire in un’unica cabina di regia tutti i portatori di interesse del settore automotive, ovvero catalizzatore di un processo di cambiamento che coinvolgerà a breve tutti gli stakeholder.
A lanciare la proposta di dare vita ad una nuova cultura di mobilità, organica e condivisa, è stato il presidente dell’Unrae Massimo Nordio che nell’incontro di Roma ha richiamato l’urgenza di ”provvedimenti sulla mobilità non basati sull’emergenza”, come ”blocchi del traffico o targhe alterne”, ma condivisi ed ispirati ad una logica di sistema”.
”Bisogna fissare dei paletti relativi a cosa si può fare nel breve periodo e cosa invece è opportuno programmare nel medio-lungo periodo – ha precisato Nordio -, anche per consentire un’adeguata programmazione di sviluppo industriale e infrastrutturale e per beneficiare dei cambiamenti in corso sul fronte tecnologico e comportamentale”.
A questo proposito, il presidente dell’associazione che riunisce i rappresentanti delle case automobilistiche estere presenti in Italia, ha parlato di ”concetto ‘zero emissioni’ che troverà relativamente presto una concreta applicazione”, anche a causa di normative comunitarie che ”hanno delineato un percorso praticamente obbligato”, e di ”zero accident vision che potrà interessare il trasporto veicolare in un orizzonte di medio periodo grazie ai veicoli a guida autonoma”.
Sul fronte comportamentale, invece, ”si registra un interesse crescente sia per le vetture di nuova concezione (caratterizzate da basse emissioni ed alta connettività) sia per le nuove forme di utilizzo (come l’auto in condivisione)”. ”Ma lo stimolo all’acquisto di auto elettriche – ha messo in guardia Nordio – deve avvenire contemporaneamente all’adozione di un piano adeguato di installazione di punti di ricarica. E non avrebbero senso gli sforzi per lo sviluppo della guida assistita o autonoma senza un programma di rinnovamento delle infrastrutture orientato alla completa interoperabilità tra veicoli e infrastrutture”. Inoltre, ha aggiunto, ”la possibilità di disporre di auto interamente e permanentemente connesse va studiata insieme ai soggetti che si occupano di privacy e di condivisione di informazioni collettive”.
antonio esposito says
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