Dopo aver concluso i 55 giri del Gp di Abu Dhabi, Lewis Hamilton si laurea per la seconda volta campione del mondo di Formula Uno. Inglese, 29 anni, nel 2014 ha conseguito undici vittorie in diciannove gare e sette pole position.
Lewis, al quale bastava un secondo posto per laurearsi campione, scattato dalla seconda piazza sulla griglia di partenza, ha superato subito, alla prima curva, il suo compagno di squadra e poleman Nico Rosberg prendendo la testa della corsa per conservarla fino alla fine. Nell’albo d’oro dei Campioni della F1, è stato, dunque, nuovamente scritto, dopo il 2008, il suo nome. Quest’anno però, vicino al nome di Hamilton dovrebbe esserci scritta anche la sigla W05, il nome del bolide Mercedes. Senza nulla togliere al talento dimostrato sul campo da Hamilton come pilota, parte del successo maturato, è dovuto alla vettura. Una macchina eccellente. Dopo tre gare, il mondiale era già moralmente assegnato per manifesta superiorità.
Rosberg si è dovuto inchinare alla supremazia dell’inglese. Purtroppo la sfida per il mondiale, è stata dettata dalla sorte. La Mercedes di Rosberg, mentre occupava la seconda posizione, a due secondi da quella di Hamilton, ha iniziato ad accusare problemi. Nico ha iniziato, così, un rapido declino che, all’arrivo, non l’ha visto iscritto neanche nella top ten del Gp. Sicuramente, il pilota rivale di Lewis, non meritava questo epilogo di stagione. Bravo comunque Rosberg e… sfida rimandata al 2015!
Il prossimo anno, sicuramente, lanceranno il guanto della sfida alle Mercedes le Williams di Massa e Bottas, oggi rispettivamente al secondo e al terzo posto. Ottima la gara di entrambi i piloti i quali disponevano di una vettura sicuramente in ottimo stato di bilanciamento. Nel finale, grande rimonta di Felipe Massa che, grazie alle gomme morbide, è riuscito a impensierire anche Hamilton per la vittoria riuscendo a recuperare, sul pilota inglese, undici secondi in quindici giri. Alla carica!
Quarto all’arrivo e terzo nel mondiale piloti, Daniel Ricciardo. Il pilota della Red Bull, merita sicuramente il titolo di “pilota rivelazione” dell’anno. Anche oggi, l’australiano ha fatto qualcosa di sensazionale. Partito dalla pit lane (a seguito di una penalità inflitta dalla Fia a entrambe le Red Bull risultate irregolari nelle qualifiche) è riuscito a compiere una rimonta stupenda facendo dei gran sorpassi, conservando un’ottima gestione delle gomme, e riuscendo a metà gara ad essere anche il più veloce in pista.
Ricciardo ha disputato un campionato formidabile e siamo convinti che questo abbia addolcito in casa Red Bull la partenza di Sebastian Vettel dopo aver vinto quattro titoli mondiali con il tedesco. Fenomeno Daniel!
Oltre a Hamilton, a sorridere alla fine del Gp erano anche gli uomini al box di Maranello. Finalmente per la Ferrari, si chiude questo campionato. Erano anni che non soffrivano così. Nono Fernando Alonso e decimo Kimi Raikkonen. Dovendo riassumere la gara delle rosse e la loro prestazione nel finale di campionato, basta segnalare che entrambe le vetture hanno subito gli attacchi di Vergne, con la Toro Rosso, e delle Force India. E’ sicuramente giunto il tempo di intervenire, di cambiare quanto fin qui si è rivelato sbagliato per poter tornare ad essere quella scuderia che oggi tutto il mondo conosce per la sua fama e gloria.
Si chiude così il campionato di Formula Uno 2014 che ha visto come protagonista principale la Mercedes con Hamilton e Rosberg, nelle prime retrovie le Williams di Massa e Bottas e Daniel Ricciardo con la Red Bull.
Ora la corsa si sposta negli uffici degli ingegneri e nelle gallerie del vento delle varie scuderie. Tante le novità che potrebbero far scaturire dei cambiamenti per il 2015. Cambi di sedile tra piloti, rientri di motoristi che hanno segnato la storia della F1 e scuderie che sono sull’orlo della crisi. Quello che sicuramente sarà molto difficile possa cambiare, sarà, almeno all’inizio, la supremazia delle Mercedes nei confronti della concorrenza. Forse, la sfida, per i titoli piloti e costruttori del campionato 2015, è già iniziata.
Guest post di Marco Ferraris
Lascia un commento