Leggerezza e design sono i capisaldi degli impianti frenanti Brembo, leader incontrastato in termini di prestazioni. Leggerezza che si traduce in minori emissioni inquinanti, risultato a cui mirano tutte le Case costruttrici Automotive. Brembo lavora da anni a questo risultato, come dimostra il 5%del fatturato destinato a ricerca e sviluppo. Sarà forse per questo che decine di auto esposte al Salone cinese sono equipaggiate con impianti Brembo.
Italia e Cina sono separate da 7 mila chilometri e si distinguono per cultura, storia e lingua differenti. Entrambi i Paesi però sanno riconoscere un prodotto di qualità da uno scadente. Per questo molte auto dei principali costruttori internazionali che circolano nella Repubblica Popolare Cinese adottano sistemi frenanti Brembo.
Per venire incontro alle richieste crescenti di questo mercato, Brembo adotta una produzione integrata, occupandosi cioè di tutte le fasi produttive, dalla materia prima al risultato finale. Questa soluzione permette di realizzare sistemi frenanti dotati dei medesimi standard qualitativi, a prescindere dalla localizzazione del sito produttivo.
Per elencare tutte le innovazioni proposte da Brembo in oltre 50 anni di attività non basterebbe un libro. Relativamente ai dischi, Brembo è continuamente impegnata su un duplice fronte: da un lato lo studio di materiali sempre più leggeri, che permettano quindi di ottimizzare le ricette delle ghise utilizzate. Dall’altro l’estremizzazione dell’efficienza tecnica del disco, da cui scaturisce un vantaggio fluidodinamico, che permette di ridurre sezioni e dimensioni dello stesso.
Giusto per limitarci a quelle che hanno avuto maggiore diffusione nell’ultimo decennio ricordiamo due tipologie di dischi composti, i dischi co-fusi e quelli leggeri. I primi, lanciati sulla Maserati Quattroporte Sport GT S nel 2006, si distinguono per il trascinamento a denti, che dalla fascia frenante scende verso la campana in alluminio. Rispetto al disco integrale questa filosofia costruttiva consente un risparmio del 15-20% del peso e soprattutto il disaccoppiamento dei due elementi durante il riscaldamento, che ne conferisce proprietà di flottanza: alle alte temperature, infatti, la deformazione termica interessa solo la fascia frenante, che mantiene un comportamento neutro, migliorando le prestazioni di frenata anche in condizioni estreme.
Nel 2013, invece, in occasione del lancio della nuova Mercedes Classe C ha fatto il suo esordio il disco leggero: la campana è realizzata con un acciaio micro legato di soli 2,5 millimetri di spessore. Rispetto ad un disco integrale il vantaggio è del 10-15%, valore da non sottovalutare perché le Case automobilistiche mirano sempre più alla riduzione delle masse non sospese. Una tendenza determinata da normative ambientali, sempre più stringenti: minori masse comportano infatti minori emissioni di Co2.
La riduzione delle masse è uno degli obiettivi che guida anche lo sviluppo di nuove pinze. Per questa ragione tutte gli impianti frenanti per auto realizzati da Brembo dispongono di pinze in alluminio.
Rispetto alla ghisa i vantaggi sono molteplici: dalla densità ridotta di un terzo alla migliore trasmissione termica, dall’assenza di corrosione ai benefici di natura estetica.
Le pinze Brembo abbracciano tutta la gamma dei colori e sono spesso studiate in collaborazione con i Centri Stile delle Case Automotive. Molte sono state brevettate non solo per proteggerne la tecnologia interna, ma anche per evitare imitazioni nel design.
Tornando alla tecnologia delle pinze, non c’è esemplare che Brembo non abbia a catalogo: dalle monoblocco alle due pezzi, dalle fisse alle flottanti, e ancora quelle a 4, 6 e 8 pistoni.
Tutte soggette a test di resistenza, che non hanno eguali al mondo: la verifica consiste nell’applicazione della coppia frenante massima raggiungibile, per centinaia di migliaia di volte. Prove molto estreme rispetto all’uso stradale quotidiano, nel corso del quale la decelerazione raggiunta è normalmente molto più bassa di quella utilizzata per i test.
Meritano infine una citazione le pinze fisse di Brembo: rapportate alle pinze flottanti beneficiano di una minor coppia residua, cioè riducono la permanenza delle pastiglie contro il disco dopo la frenata. Questa peculiarità, determina un incremento delle prestazioni del veicolo e una riduzione del consumo di pastiglie e di carburante.
Gli ingegneri Brembo hanno scoperto che la diminuzione di un newton metro di coppia residua si traduce in una riduzione di 2 grammi di Co2 prodotta al chilometro.
Frenare il degrado del pianeta è possibile, anche scegliendo una vettura equipaggiata con un impianto frenante ad alte prestazioni Brembo.
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