Il mercato automobilistico europeo sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Le immatricolazioni complessive registrano un leggero arretramento, mentre emergono nuovi protagonisti: i marchi cinesi. Secondo i dati JATO Dynamics (fonte: articolo “Chinese car brands continue their ascent, outselling Mercedes in June and Ford in H1”), il primo semestre 2025 segna un punto di svolta, con i brand cinesi che hanno raggiunto una quota di mercato superiore a Ford e in grado di superare Mercedes nel solo mese di giugno.
Oltre all’avanzata cinese, due fenomeni dominano la scena: l’espansione della mobilità elettrica e il rafforzamento strutturale del segmento SUV.
La fotografia del mercato europeo: immatricolazioni in calo, BEV e PHEV in crescita
Grafico 1 – New car registrations Europe-28

Il primo grafico mostra chiaramente la dinamica contrastante del settore. A giugno 2025 le immatricolazioni totali sono diminuite del 4,4% rispetto all’anno precedente, confermando la fragilità del mercato. Tuttavia, i segmenti a maggiore contenuto tecnologico e sostenibile mostrano segnali di vitalità:
- BEV (elettrici a batteria): +15% a giugno e +25% nel primo semestre, raggiungendo il 17% di quota.
- PHEV (ibridi plug-in): +40% a giugno e +24% su base semestrale, con quota vicina al 9%.
- SUV: consolidano la loro posizione dominante, con il 57% di quota a giugno e il 56% nel semestre.
Marchi cinesi in sorpasso: superata Ford e insidiata Mercedes
La vera sorpresa è rappresentata dai marchi cinesi, che hanno registrato un incremento del 91% nel semestre, raggiungendo il 5,1% di quota di mercato. In parallelo, i marchi occidentali di proprietà cinese (come MG o DR) hanno subito un calo dell’11%, segnale che i consumatori premiano direttamente i brand cinesi piuttosto che le loro acquisizioni di marchi europei.
Il mercato europeo dell’auto continua a restringersi e la concorrenza si fa sempre più dura. A guadagnarne sono soprattutto i costruttori cinesi, che nel primo semestre 2025 hanno quasi raddoppiato la propria quota rispetto al 2024, arrivando a un record del 5,1% (+91% nei volumi). Un risultato che permette loro di superare Ford (3,8%) e di avvicinare da molto vicino Mercedes (5,2%). A giugno, nel complesso, i marchi cinesi hanno addirittura venduto più di Mercedes.
La crescita è guidata da cinque protagonisti: BYD, Jaecoo, Omoda, Leapmotor e Xpeng.
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BYD spicca per l’aggressiva politica di prezzi: con oltre 70.000 immatricolazioni nel semestre (+311%), è entrata nella top 25 dei brand più venduti in Europa e ha superato Suzuki, Mini e Jeep. La Seal U è stata tra le plug-in più vendute d’Europa, seconda solo alla Volkswagen Tiguan in giugno.
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Jaecoo e Omoda (Chery Group) avanzano grazie soprattutto ai SUV termici e ibridi plug-in, come la Jaecoo 7, nona PHEV più venduta in giugno.
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Leapmotor ha registrato oltre 8.300 unità solo a giugno, trainata dalla citycar T03 e dal SUV C10.
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Xpeng si afferma come marchio premium cinese più forte in Europa con oltre 8.300 immatricolazioni nel semestre, spinte dal SUV G6.
Il messaggio è chiaro: la Cina non solo è ormai protagonista del mercato europeo, ma sta scardinando gli equilibri storici, scalzando marchi consolidati come Ford e mettendo pressione a Mercedes.
L’ascesa dei marchi cinesi: da outsider a protagonisti
Grafico 2 – Chinese car brands market share and registrations volume

L’andamento della quota di mercato e dei volumi dei marchi cinesi evidenzia una crescita costante e progressiva dal 2023 a oggi, con un’accelerazione significativa nel corso del 2024 e nei primi mesi del 2025.
- Nel 2023 la loro presenza era marginale (tra 1% e 2%).
- Nel 2024 la curva ha iniziato a salire in modo più marcato, superando il 3% a metà anno.
- Nel 2025 si assiste all’esplosione definitiva: quota oltre il 5% e volumi mensili superiori a 70.000 unità.
Il grafico evidenzia anche una stagionalità: i picchi si concentrano a fine trimestre, in corrispondenza con politiche di scontistica aggressiva e lanci di nuovi modelli (ad esempio BYD Seal U o Leapmotor T03).
Il dato centrale è che le auto cinesi non sono più un fenomeno di nicchia: la loro penetrazione è ormai strutturale, con impatti diretti sugli equilibri competitivi europei.
I modelli più venduti: la forza del Gruppo Renault e l’avanzata dei SUV
Grafico 3 – Top 10 most-registered new cars in Europe-28 H1 2025

La classifica dei dieci modelli più immatricolati nel primo semestre 2025 rivela tendenze interessanti:
- Dacia Sandero (128.842 unità, -11%) mantiene la leadership nonostante il calo, segnale che la clientela più sensibile al prezzo resta fedele.
- Renault Clio (+7%) consolida il ruolo del gruppo francese nei segmenti popolari, grazie anche all’ampliamento della gamma elettrificata.
- Peugeot 208 (+2%) si conferma stabile, trainata dalla versione elettrica.
4-6. Volkswagen T-Roc, Golf e Tiguan mostrano dinamiche contrastanti: cali per T-Roc e Golf, forte crescita per Tiguan (+28%), a testimonianza del successo degli SUV più recenti. - Dacia Duster (+9%) si inserisce tra i bestseller grazie alla versatilità e al posizionamento competitivo.
8-10. Peugeot 2008, Citroën C3 e Toyota Yaris Cross completano la top 10, con la Yaris Cross che spicca per il 100% di alimentazione ibrida, segnale della forza di Toyota nel settore HEV.
Il quadro complessivo sottolinea due punti:
- Il dominio dei SUV: cinque modelli nella top 10 appartengono a questa categoria.
- La resilienza del Gruppo Renault, che con Sandero e Clio occupa le prime due posizioni.
Top 10 marche di auto più vendute in Europa nel primo semestre 2025

Il grafico, fornito da JATO Dynamics, illustra i top 10 produttori di auto per numero di immatricolazioni nei 28 paesi europei nel primo semestre (H1) del 2025, con un breakdown dettagliato per tipo di alimentazione (Petrol*, Diesel, BEV, HEV, PHEV, LPG e Others) e il confronto percentuale rispetto all’H1 2024. Volkswagen Group domina la classifica con oltre 1,8 milioni di unità vendute (+3%), mostrando un mix equilibrato: petrol al 54%, diesel al 18%, BEV al 19% e PHEV al 9%, a testimonianza di una transizione verso l’elettrico senza abbandonare i motori tradizionali. Stellantis segue al secondo posto con circa 1,04 milioni di unità (-9%), fortemente dipendente dal petrol (75%), con quote minori per diesel (10%), BEV (13%) e presumibilmente PHEV (2%), evidenziando una vulnerabilità alle fluttuazioni del mercato dei combustibili fossili. Renault Group è terza con 704.023 unità (+6%), con un portafoglio diversificato: HEV al 31%, PHEV al 23%, petrol al 30% e BEV al 12%, riflettendo una strategia orientata all’ibrido. Hyundai-Kia (540.917, -3%) e BMW Group (485.299, +4%) mostrano una forte presenza nei BEV (rispettivamente 19% e 25%), mentre Toyota (478.686, -8%) spicca per l’HEV al 73%, confermando la sua leadership negli ibridi. Mercedes-Benz (355.162, -2%) mantiene un alto share di diesel (37%) accanto a BEV (25%) e PHEV (19%). Ford (257.337, +6%) è bilanciata sul petrol (49%), con crescite in BEV (14%). Geely Group (202.230, -5%) è il più orientato ai BEV (37%) e PHEV (29%), mentre Nissan (165.645, -5%) relies su petrol (54%) e HEV (37%). Nel complesso, il grafico evidenzia una crescita complessiva dei veicoli elettrificati (BEV, HEV, PHEV) in molti produttori, con un calo generale per diesel e un dominio persistente del petrol in alcuni, in un mercato che vede aumenti modesti per alcuni (come Renault e Ford) e declini per altri, influenzati da fattori come tariffe, regolamenti UE e preferenze consumatori.
Conclusioni: una nuova geografia industriale
L’analisi congiunta dei dati e dei grafici porta a tre considerazioni di fondo:
- Il mercato europeo è in contrazione, ma la domanda di veicoli elettrificati continua a crescere, anche se con ritmi meno impetuosi rispetto al passato.
- Le auto cinesi stanno ridisegnando il panorama competitivo, con quote ormai paragonabili a quelle dei grandi marchi storici. La loro crescita è strutturale e non un fuoco di paglia.
- I costruttori europei devono reagire, accelerando l’offerta di modelli accessibili e diversificati, in grado di contrastare l’aggressività di prezzo e la varietà tecnologica dei brand cinesi.
Il 2025 potrebbe essere ricordato come l’anno in cui l’automotive europeo ha perso definitivamente il monopolio sul proprio mercato interno, aprendo la strada a una nuova geografia industriale dominata da competizione globale e transizione energetica.