Qualche giorno fa la notizia dell’agenzia Moody’s, inerente il downgrade del rating su Toyota, che è passato da Aa1 a Aa2, motivando la scelta con il fatto che il costruttore giapponese, non sarà in grado di recuperare redditività per qualche tempo, e che i costi, circa 2 miliardi di dollari, legati al maxi-richiamo dei veicoli potranno essere significativi, nonostante le stime confermino che dovrebbe mantenere la propria posizione di leader mondiale dell’auto nei prossimi anni.
E’ di poche ore fa invece la notizia, che segna un’altra rotta, resa nota dal portavoce Paul Nolasco, che nel mese di marzo il gruppo Toyota ha venduto nel mondo 876.126 veicoli contro i 693.759 dell’anno prima, con un aumento del 26,3%. Nello specifico, in Giappone le vendite sono salite del 37,2% a 293.653 veicoli e negli Stati Uniti del 40,7% pari a 186.863 veicoli, con un aumento della produzione mondiale dell’82,2% a 860.543 veicoli.
Numeri ottenuti, anche grazie a campagne di incentivi e mirate a fidelizzare il cliente, ma davvero significativi, che sicuramente faranno rivedere l’outlook negativo, ovvero, la possibilità di un nuovo declassamento, che l’agenzia ha dato a Toyota e che confermano la fiducia verso un marchio che della Qualità (*) ha fatto la base del successo.
(*) Per un approfondimento “Toyota: la filosofia Kaizen, ovvero, l’accumulazione di piccoli miglioramenti punto debole nell’era dei complessi sistemi elettronici?“
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