Come diceva Leonardo Sciascia, la Sicilia è tutta una fantastica dimensione e non ci si può star dentro senza fantasia. Lo è ancora di più quando lungo i magnifici e spesso selvaggi paesaggi si vedono sfrecciare le auto protagoniste della corsa più antica, e secondo noi bella, del mondo. Siamo felici di pubblicare il racconto della competizione fatto team media di Alfa Romeo che, in maniera eccellente, racconta la storia, gli scorci e le persone della Targa Florio, mettendo al centro del mondo automobilistico la Sicilia. Stesso luogo che in queste ore è reso famoso dal film “Sicilian Ghost Story” di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, lavoro che ha conquistato l’apertura della Semaine de la Critique, la prestigiosa rassegna che si svolge negli stessi giorni del festival di Cannes (s.l.).
Il racconto
Ieri da Taormina ha preso il via la prima tappa della Targa Florio 2017. Particolare ammirazione ha suscitato un esemplare della Giulia GTA proveniente dalla collezione del Museo Storico di Arese – La macchina del tempo. A bordo, un equipaggio d’eccezione composto da Fabrizio Curci, Head of EMEA Alfa Romeo Brand, e da Giorgio Sivocci, il nipote del mitico Ugo Sivocci che vinse la Targa Florio nel 1923 a bordo di un’Alfa Romeo RL. A Ugo Sivocci si deve anche l’adozione del celebre “quadrifoglio” sulle vetture sportive Alfa Romeo: proprio in occasione della Targa Florio del 1923, infatti, aveva fatto dipingere sulla calandra della propria vettura un quadrato bianco in cui campeggiava un quadrifoglio verde. La gara si concluse in modo rocambolesco e il successo finale di Sivocci convinse gli scaramantici dell’efficacia di quell’originale amuleto.
Giulia GTA (1965)
Fra le Alfa Romeo degli anni Sessanta che sono più impresse nel ricordo degli appassionati, un ruolo di primo piano spetta alla Giulia Sprint GTA, dominatrice incontrastata delle competizioni. La sua linea è pressoché identica a quella delle “GT” di serie, carrozzate da Bertone: la “A” della sigla assume il significato di “Alleggerita”, a sottolineare la più profonda delle modifiche rispetto alla normale Sprint GT. La carrozzeria in acciaio è sostituita da una leggerissima pannellatura in lega leggera e – grazie anche all’eliminazione degli antirombo, alla semplificazione degli allestimenti e all’adozione di cerchi in magnesio da 14″ – consente una riduzione di peso di oltre due quintali, per un totale di 745 kg contro i 950 kg della Sprint GT stradale. Anche il propulsore bialbero da 1570 cm3 subisce delle modifiche, che consentono un incremento di potenza a 115 CV, per una velocità massima di oltre 185 km/h. L’esemplare del Museo vanta ancora una configurazione stradale, che si distingue dalle Sprint GT solo per alcuni dettagli, tra cui le maniglie semplificate, lo scudetto alleggerito, le prese d’aria frontali, i cerchi in lega e gli interni specifici.
Taormina
È il fianco di una montagna a ospitare Taormina, che gode dunque di una posizione spettacolare. Non si tratta semplicemente di una meta turistica alla moda, ma di un luogo che conserva intatto un fascino antico e una grande bellezza che affonda le sue radici nel IV secolo a. C., quando venne fondata. Dal teatro greco alle splendide chiese medievali sino agli scorci mozzafiato del Golfo di Naxos e dell’Etna: tutto a Taormina rapisce lo sguardo. Lasciandosi alle spalle questa perla dello Ionio, la carovana procede in direzione Nord Ovest, attraversando la Valle dell’Alcantara per rivedere il mare a Brolo. Molto caloroso il pubblico a Capo d’Orlando, animata località balneare della costa tirrenica, e all’arrivo di Cefalù.
Cefalù
Suggestivo l’itinerario della costa tirrenica, incantevole il traguardo: le piazze, le strade e le chiese di questa cittadina medievale riempiono gli occhi. Merito dei vicoli acciottolati, dei riflessi color miele degli edifici, dei mosaici del duomo e della mole della Rocca che si staglia sullo sfondo. Il mare blu scivola dolcemente sulla lunga spiaggia sabbiosa, e dall’alto pare puntinato, tante sono le imbarcazioni che animano il porticciolo e i pescherecci al largo.
Il fascino della Targa Florio risiede dunque nell’alchimia magica tra gli scorci che sa regalare, la calorosa passione della folla e il rombo dei motori che hanno scritto le pagine più gloriose della storia dell’automobilismo. Il legame tra la “cursa” e Alfa Romeo è inscindibile e la tradizione sportiva del marchio è rappresentata sia dai preziosi esemplari storici sia dall’affascinante Giulia e dallo Stelvio, il primo SUV firmato Alfa Romeo. Anche in questo caso, un’alchimia magica tra meccanica, emozione, tecnologia e passione. Le due creazioni che rappresentano il nuovo paradigma del marchio attingono a un passato glorioso e al contempo propongono soluzioni e innovazioni in grado di rivoluzionare i loro segmenti di riferimento. Prestazioni senza compromessi e grande piacere di guida, grazie al meglio dell’ingegneria meccanica e motoristica. Ma anche uno stile sportivo che sorprende per fascino e pulizia delle linee e scatena l’entusiasmo del pubblico della Targa Florio.
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