La Svezia è nota per molte cose – il freddo, l’Ikea, l’architettura minimalista e la sicurezza delle Volvo. Ma il paese che costruisce le auto presumibilmente più sicure al mondo ha anche un altro primato: ha dato vita a Koenigsegg , il costruttore di auto più veloci al mondo… e solo 30 anni fa l’azienda non esisteva ancora.
Fu nel 1994 che il progetto Koenigsegg iniziò lo sviluppo, come quella che poi divenne la Koenigsegg Automotive AB.
Christian von Koenigsegg era solo un bambino di 5 anni quando iniziò a sognare la realizzazione di un’auto. Ha affermato di aver visto un film Flaklypa Grand Prix (o il Gran Premio di Pinchcliffe), che racconta la storia di un costruttore di biciclette che ha costruito un’auto da corsa. Fu il momento in cui il sogno divenne anche suo.
Nel 1994 il sogno divenne realtà tramite il progetto Koenigsegg ed il primo prototipo vide la luce nel 1996 con il design di David Craaford. L’idea alla base del CC era una supercar capace di superare tutti gli standard fissati dalla McLaren F1 – soprattutto andare più veloce.
“Non sarà la Mona Lisa, ma è l’esatta partenza di cui Koenigsegg aveva bisogno”. Termina così il lungo articolo scritto dall’azienda svedese in ricordo della sua vettura numero 1, custodita regolarmente presso il Motala Motormuseum (circa 200 chilometri da Stoccolma) e trasportata qualche mese fa nell’impianto di Angelholm, dove l’azienda costruisce le sue automobili e dove le sottopone ai primi test su strada. Koenigsegg ha organizzato un servizio fotografico e ricostruito la storia dell’esemplare, chiamato appunto CC e realizzato in previsione della CC8S (2002).
La sportiva fu ultimata nel 1996 ed esordì quell’anno a Anderstorp, guidata dall’ex pilota Rickard Rydell, che partecipò ad un raduno insieme all’allora sconosciuto Christian von Koenigsegg. I tecnici dell’azienda impiegarono due anni per completare l’automobile. Il risultato fu una coupé dallo stile piuttosto impersonale, banalotta, che utilizzava elementi meccanici piuttosto comuni (il motore è un V8 Audi da 4.2 litri, la trasmissione manuale a 6 rapporti) e vantava una soluzione tecnica fino ad allora quasi inedita: fibra di carbonio era stata utilizzata per l’intero corpo vettura. I cerchi in lega sono di marca BBS, scomponibili in tre elementi. La CC aveva carrozzeria di tipo targa e montava portiere tradizionali.
Quest’ultimo dettaglio giustifica il cambiamento di colore: l’automobile uscì dalla fabbrica verniciata in grigio, ma il passaggio ad un meno convenzionale sistema di apertura delle portiere – Koenigsegg optò per una rotazione verso l’alto – costrinse i tecnici a riverniciare l’intero corpo vettura. Fu scelto il nero, che non durò a lungo: Christian si accorse ben presto di quanto fosse difficile mantenerlo pulita e scelse pertanto il marrone metallizzato che vediamo tutt’oggi. La CC sarebbe rimasta l’unica Koenigsegg fino al 2002, quando l’azienda costruì i primi otto esemplari della CC8S.
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