Non solo ibrida, elettrica o automatica: il 2017 potrebbe essere l’anno dell’auto che vola! Il prototipo è stato presentato in una fiera nel Principato di Monaco, suscitando subito curiosità e interesse da parte dei visitatori.
L’auto che vola. Impossibile infatti staccare gli occhi dalla AeroMobil, un prototipo di auto volante di produzione slovacca che attualmente è in fase di sviluppo: è dal 2014 che il team sta portando avanti sia test virtuali al computer che vere e proprie sperimentazioni di volo in condizioni realistiche, e la sensazione è che siamo vicini alla possibile rivoluzione.
Un progetto rivoluzionario. Ulteriore notizia positiva per l’azienda con sede a Bratislava è stato l’accordo con Patrick Hessel, fondatore e CEO di c2i, azienda che produce componenti per le industrie automobilistiche e aerospaziali, che ha portato a un cospicuo investimento che potrà servire ai prossimi passi in avanti verso un obiettivo tanto affascinante quanto “leggendario”, ovvero l’auto che vola.
Un salone speciale. Il primo assaggio di questo veicolo è stato appunto al salone Top Marques, una delle più “stravaganti” kermesse dedicate alle novità in campo automobilistico e non solo; lo scorso anno, ad esempio, nello showroom all’aperto organizzato a Monte Carlo hanno brillato le proposte di Senturion, che hanno portato i braccialetti realizzati in materiali di pregio, come titanio e oro, che consentivano di interagire con la propria supercar (al costo di 40 mila sterline).
Occhio all’ambiente. Se l’auto che vola potrebbe essere il futuro della mobilità, tornando con i piedi per terra, in tutti i sensi, il presente sembra invece orientato alla lotta alle emissioni nocive e alla riduzione dell’impatto ambientale dei trasporti. Non a caso, gli ultimi dati di vendita raccontano a livello globale il boom delle immatricolazioni di auto elettriche, che si diffondono a ritmi quadruplicati di anno in anno.
Le auto elettriche. Secondo l’analisi pubblicata dal giornale tedesco WirtschaftsWoche, in tutto il mondo soltanto nel 2016 sono state vendute 774 mila auto elettriche, superando appunto di quattro volte il dato finale del 2013 (quando erano state targate “appena” 211 mila unità). In valori assoluti, è di gran lunga la Cina il primo mercato per le macchine a batteria, con 507 mila immatricolazioni, considerando anche gli ultimi modelli ibridi plug-in, cioè quelli ibridi ricaricabili, che hanno raggiunto una quota di mercato dell’1,8%. Merito anche dell’azione delle autorità cinesi, che stanno spingendo molto sulla eco mobilità, sia per ragioni ambientali (nelle grandi metropoli l’inquinamento ha raggiunto livelli insostenibili) sia per incentivare i costruttori nazionali.
Le mosse delle grandi case. Come si può vedere anche sul portale specializzato latuaauto.com, infatti, è proprio dall’Asia che stanno arrivando interessanti novità sul fronte della mobilità a basso impatto, un segmento in cui Toyota, Nissan e Kia hanno fatto un po’ da apripista ai produttori mondiali di prima fascia. I buoni risultati ottenuti hanno poi convinto anche altri brand come Volkswagen, Bmw e Renault, a investire sulle auto elettriche anche per il mercato europeo.
Il caso Norvegia. Attualmente, la nazione più interessata da questo trend è la Norvegia, primo produttore di greggio dell’Europa Occidentale, che con circa 45 mila auto a zero emissioni commercializzate è il terzo mercato elettrico al mondo, dopo appunto la Cina e gli Stati Uniti; la grande differenza è che gli abitanti norvegesi sono “solo” 5 milioni, e oggi nel Paese Scandinavo è elettrica un’auto nuova su tre, a riprova di una conversione che procede a ritmi davvero sostenuti.
E in Italia? In questa classifica l’Italia non compare, superata da altri Paesi dove sono attivi diversi incentivi per l’acquisto di auto elettriche; per quanto riguarda invece i modelli preferiti, gli automobilisti tricolore sembrano apprezzare molto la Nissan Leaf, che nel 2016 ha venduto 449 modelli nel Belpaese, rivelandosi l’auto elettrica più immatricolata qui da noi.
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