Mentre in Italia l’AD di Fiat Marchionne sostiene che la logistica legata allo stabilimento siciliano di Termini Imerese è un costo aggiuntivo insostenibile per il Lingotto, e quindi trova opportuno spostare la produzione all’estero per risparmiare, in Francia, il Presidente Sarkozy ha convocato i vertici Renault per fare chiarezza sulla volontà della Casa francese di trasferire in Turchia la costruzione della nuova Clio a discapito dell’impianto di Flins.
Se la delocalizzazione dovesse avvenire, tuona la CGT, principale sindacato tedesco, lo Stato francese non potrà restare senza reagire, essendo anche azionista per il 15%. A rasserenare gli animi il Ministro per l’Occupazione, Laurent Wauquiez, il quale ha confermato che non ci sarà nessuna chiusura di stabilimenti e tantomento nessun licenziamento. Ha ,inoltre, aggiunto che andare a produrre all’estero le vetture che poi saranno vendute in Francia, non è buona prassi in termini di sviluppo sostenibile.
Comunque, anche se la produzione della Clio IV dovesse finire all’estero, a Flins è confermata la produzione delle future Renault ad emissione zero, prima tra tutte la ZOE.
Sapremo in breve come finirà in Francia, intanto, in Italia nelle ultime settimane, sono circolate diverse voci relative al possibile interessamento di investitori cinesi e cordate italiane per il sito di Termini Imerese, ma, per il momento, siamo al nulla di fatto.
Per un approfondimento: Fiat: Corporate Social Responsibility, Dow Jones Sustainability ed il caso Termini Imerese
Fiat: Corporate Social Responsibility, Dow Jones Sustainability ed il caso Termini Imerese
Immagini tratte da: caranddriver.es
Lascia un commento