Mirco Lazzari e Gigi Soldano, fotografi ufficiali del Nikon Professional Services e da oltre vent’anni interpreti, con le loro foto, della Moto GP, esporranno i loro migliori scatti dal 18 al 26 giugno alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (via Modane 16, Torino).
Sarà possibile ammirare fotografie di istanti di gara rielaborate per essere presentate in un museo e trattate come fossero risultato di una pratica propriamente artistica.
Lazzari e Soldano sono due rappresentanti indiscutibili della fotografia motociclistica, intermediari ineccepibili tra le competizioni e il pubblico, in grado di catturare immagini in cui il rapporto umano è il vero protagonista, unendo così le già forti emozioni del motociclismo con una componente umana che in qualche modo permette una partecipazione più viva dell’immagine stessa, anche a chi non è sfrenato tifoso.
Entrambi i fotografi utilizzano la nuova Nikon D5, potente reflex con sistema di autofocus di nuova generazione e sensore di immagine CMOS in pieno formato FX da 20,8 MP, in grado di garantire prestazioni eccellenti a partire da una capacità notevolmente migliorata di seguire i soggetti in movimento e da una qualità dell’immagine altamente superiore a sensibilità elevate.
Roberto Ungaro, giornalista, sulla mostra Foto GP: “Uno congela l’attimo, il gesto, l’altro esaspera uno stato d’animo che vive in prima persona. Gigi Soldano coglie il dettaglio e lo blocca, lo esalta, sembra scontornarlo da tutto il resto per portarlo meglio alla nostra attenzione. Lo estrapola dall’immagine. I suoi scatti sono “frame” di una storia: e da quel singolo fotogramma capisci tutta la trama. Prima e dopo. Mirco Lazzari invece sembra tradurci ciò che vive dal primo all’ultimo minuto nel suo week end lavorativo, la velocità. Pennella, sfuma, annega il soggetto nella luce, i contorni non esistono più. I suoi diventano quadri, tavolozze. È respiro trattenuto, rumore, strisciate di luce nel buio, gestualità che è sempre la stessa ma siccome rincorre se stessa per essere ogni volta più veloce, fagocita tutto. Compreso te stesso che guardi. Senti l’urlo del motore, l’elettronica che lo comanda a bacchetta, lo squarcio nell’aria che provoca la moto passandoti davanti nei rettilinei. Quella di Lazzari è realtà virtuale, sei in pista coi protagonisti. Soldano invece racconta, è didascalico, è un occhio vicino ma esterno, spettatore. Mirco fa outing emotivo. Non si vergogna dell’emozione che prova e la riversa in un click. La velocità è una brutta bestia, anche se di altri, perché sai che non ne puoi rimanere fuori. È una scossa al cuore impossibile da ignorare”.
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