Il colosso industriale con sede a Clermont Ferrand continua a stupire. Con il lancio del nuovo Primacy 3, sicurezza e ambiente trovano la perfetta sintesi. Unico punto di contatto tra il veicolo e il suolo, lo pneumatico, può sembrare banale ma occorre ricordarlo, assume un ruolo fondamentale evitando al mezzo di tardare nella frenata, di perdere aderenza e sprecare carburante.
Nel precedente post abbiamo messo in evidenza le caratteristiche del nuovo prodotto, incrociandole con quanto emerso dalle ricerche del Technische Universität di Dresda. In questo post, invece, vogliamo raccontarvi l’esperienza di guida vissuta a Valencia, dove Michelin ha consentito ai blogger di testare personalmente, attraverso tre workshop, le caratteristiche del nuovo prodotto in tre diverse situazioni critiche, FRENATA SULL’ASCIUTO, FRENATA SUL BAGNATO e TENUTA IN CURVA, dove MICHELIN Primacy 3 ha ottenuto performance eccezionali rispetto ai suoi diretti competitor. Per la prima volta sul mercato, dunque, uno peneumatico che riesce ad ottenere ottimi risultati in diverse condizioni di guida (bagnato o asciutto ) garantendo diverse prestazioni contemporaneamente.
FRENATA SUL BAGNATO
L’asfalto bagnato rappresenta un pericolo non indifferente quando si è alla guida. Citiamo solo un dato. Il 99% degli incidenti su strada bagnata si verifica in presenza di uno spessore di acqua molto basso. Anche un piccolo strato d’acqua, quindi, può compromettere la sicurezza. Il workshop ci ha consentito di testare, di persona, le ottime performance del Primacy 3 rispetto ai suoi 4 principali competitor premium che il consumatore può trovare sul mercato. I risultati sono stati strabilianti. Nella decelerazione, da 80 km/h fino al completo arresto, il MICHELIN Primacy 3 ha uno spazio di frenata di 1,50 m inferiore rispetto alla media dei suoi 4 concorrenti. A Valencia il test è stato condotto a bordo di Volkswagen Passat 2.0 Tdi equipaggiate con il Primacy 3 205/55 R 16 e con pneumatici rivali della stessa misura. Lasciamo al lettore le considerazioni sul vantaggio di una frenata così ridotta.
FRENATA SULL’ASCIUTO
Come risaputo, quando si guida in condizioni di asfalto asciutto l’attenzione tende a diminuire. Ma gli studi effettuari dal Verkehrsunfallforschung (VUFO) e dalla Technische Universität Dresden“, tramite l’analisi di 10 000 incidenti in 10 anni, ci dicono che il 70% degli incidenti avvengono su strade asciutte e il 60% in zone urbane ed a bassa velocità. Ecco l’esigenza di portare sul mercato un prodotto che risponda in maniera adeguata a questa situazione. Grazie alla scultura del nuovo prodotto, con lamelle autobloccanti, che riducono la deformazione in caso di frenata dei tasselli di gomma, il contatto del Primacy 3 al suolo stradale è completo. Questo si traduce in uno spazio di arresto della vettura nettamente inferiore a quello della stessa vettura con pneumatici dei principali competitor. Per misurare le prestazioni del MICHELIN Primacy 3, ci siamo messi al volante constatando che su strada asciutta, nella decelerazione da 100 km/h all’arresto completo, lo pneumatico MICHELIN Primacy 3 ha uno spazio di frenata di 2,20 m inferiore rispetto alla media dei suoi 4 concorrenti dei marchi «premium». Valori confermati anche dai test TÜV Süd e IDIADA 2011 con pneumatici nelle dimensioni 205/55 R 16 V e 225/45 R 17W. A Valencia abbiamo condotto il test a bordo di BMW Serie 3 equipaggiate con la misura 225/45 R17.
ADERENZA LATERALE SUL BAGNATO
Adesso valutiamo un’altra condizione. Non pensiamo più alla frenata su rettilineo, ma all’aderenza dello pneumatico quando si affronta una curva, magari quando piove. A quanti di noi è capitato di affrontare, ad esempio, una rotatoria su asfalto bagnato? Pensiamo ad una rotatoria, costringendoci a “lavorare” con lo sterzo al fine di mantenere la traiettoria giusta, compensando così la poca aderenza dello pneumatico.
Con il nuovo pneumatico tutto cambia, anche in questa circostanza.
La Mercedes Classe E 220, provata a Valencia, equipaggiata con il Primacy 3 non ci ha costretti a correggere continuamente la traiettoria. L’aderenza della vettura e di conseguenza il controllo risultavano nettamente migliori rispetto alla stessa vettura equipaggiata con i pneumatici della concorrenza. Con questi ultimi la vettura, soggetta a sottosterzo, ci ha costretti a rivedere sempre la traiettoria. In termini numerici questo si traduce così: a 90 km/h, lo pneumatico MICHELIN Primacy 3 offre un’aderenza supplementare rispetto alla media dei suoi 4 concorrenti dei marchi «premium», corrispondente a 3 km/h.
Nuova mescola e lamelle autobloccanti, le principali caratteristiche di questo nuovo prodotto che sarà disponibile sul mercato da febbraio 2012 in una gamma di misure dai 15 ai 18 pollici per ricoprire, da subito, circa 85% del mercato. Successivamente verrà ampliata la gamma per ricoprire il 100% del mercato.
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