Primavera di ponti, primavera di esodi vacanzieri con milioni di veicoli sulle strade che portano alle principali mete turistiche. Una sorta di prova generale di quello che accadrà fra qualche mese quando scatterà la corsa alle ferie estive e il sistema dei trasporti su gomma sarà messo a durissima prova. In un contesto di questo tipo, centrale diventa la sicurezza che secondo i dati fa rima con “pullman”. Questo mezzo, infatti, è il veicolo su gomma più sicuro nel rapporto vittime/chilometri percorsi. A dirlo l’Istat secondo cui nel 2015, meno del 2 per cento dei veicoli coinvolti in incidenti sono pullman e meno dell’1% dei morti e feriti dal 1980 al 2015 sono dovuti a incidenti che hanno coinvolto questi mezzi.
Un risultato al quale hanno contribuito gli enormi passi in avanti compiuti sul fronte dei sistemi tecnologici installati a bordo. A dirlo MAN, tra i produttori di veicoli commerciali e per il trasporto di persone più importanti d’Europa, parte del Gruppo Volkswagen. Per esempio, in Germania, l’introduzione dell’Esp ha ridotto del 44% gli incidenti dovuti alla perdita di controllo del veicolo, l’Acc (Adaptive cruise control), ovvero il sistema di controllo della velocità di crociera che grazie a un radar consente di mantenere la giusta distanza di sicurezza, ha abbattuto addirittura del 71% gli incidenti per tamponamenti; l’Lgs (Line guard system), invece, ha fatto diminuire del 49% gli incidenti dovuti all’abbandono della carreggiata. Se tutti i veicoli adottassero questi sistemi, il risparmio in soli termini economici sarebbe di oltre 30 milioni di euro.
Le prospettive per il futuro, quindi, sono positive anche alla luce dei considerevoli passi in avanti compiuti sul fronte normativo. “Dal 2015, con un ulteriore step migliorativo nel 2018 – spiega Alessandro Smania, direttore Marketing di MAN Truck e Bus Italia – in Europa e anche nel nostro Paese per le nuove immatricolazioni, sono obbligatori l’Eba, (il sistema di assistenza alla frenata di emergenza che consente di potenziare l’azione sul pedale in caso di emergenza) e l’Lgs. Inoltre sono in fase di sviluppo altri sistemi come il freno multicollisione che inizia automaticamente la frenata dopo un impatto persino prima che il conducente abbia il tempo di reagire. “La gravità dell’incidente – continua Smania – può quindi essere ridotta e, in condizioni ideali, si possono evitare impatti successivi. Che dire poi del riconoscimento della stanchezza? Ovviamente i dispositivi, per quanto avanzati, devono affiancarsi a una corretta manutenzione dei mezzi. Il parco circolante sulla nostre strade, infatti, ha un’età media di 12,5 anni, fra le più alte d’Europa.”
Centrale però rimane l’autista: la sfida vera consiste anche nel creare la migliore interfaccia tra chi è al volante e i sistemi tecnologici di ausilio alla conduzione del mezzo. “In quest’ottica – conclude Smania – determinante è la formazione “per essere certi che gli autisti siano in grado di sfruttare i sistemi di sicurezza di cui i loro veicoli sono dotati. L’importanza dell’elemento umano resta sempre al centro delle tematiche legate alla sicurezza ed è per questo che MAN Italia ha sviluppato la campagna ‘Ama il tuo Cuore’, per offrire un elettro cardiogramma gratuito a tutti gli autisti dei suoi mezzi”.
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