“Il futuro non è l’Audi che si guida da sola, ma quando un’Audi potrà dialogare con una Fiat e una Toyota. E quando la Fiat, la Toyota e l’Audi insieme potranno dialogare con i semafori o con i parcheggi. Chiameremo un’auto con lo smartphone, e non è fantascienza, la macchina arriverà e andrà a parcheggiare da sola, con un risparmio del 30%. Se immaginate anche dal punto di vista urbanistico la rivoluzione che questo potrà prevedere, è più comprensibile quanto tutto questo indotto, se ci si mette a lavorare in termini fruttuosi insieme, potrà portare benefici. Per noi le due stelle polari sonocomfort e sicurezza”. Così Fabrizio Longo, Direttore di Audi Italia, intervenuto oggi alla seconda giornata del Luxury Summit del Sole 24 Ore in merito al futuro del settore automotive.
“Io non credo, ma questa è una mia personale convinzione, che l’auto subirà un futuro da commodity. Credo – ha aggiunto il Direttore di Audi Italia Fabrizio Longo al Luxury Summit del Sole 24 Ore – che il senso di libertà e la passione per il prodotto vinceranno anche rispetto a delle forme così avanzate. Tenete conto che mentre c’è chi studia, noi il prossimo anno avremo una vettura integralmente pilotata automaticamente, venduta. È già una delle vetture che vedete oggi, utilizzate già oggi a Milano: se voi le lasciate, fino a 60 km all’ora si comportano da sole. Se chiudiamo gli occhi, gli ultimi 10, 5 anni hanno prodotto un’accelerazione formidabile. Adesso il tema del dibattere è come queste cose potranno riflettersi in termini di benefici, e quindi smart cities”.
Al Luxury Summit del Sole 24 Ore è intervenuto anche il Direttore del settore Auto, Luxury e Travel di Google Italia Fabio Galetto che ha parlato dell’accordo appena concluso tra Google e FCA nella costruzione delle prime Google car senza conducente: “La scorsa settimana Fiat ha dato l’accordo per le prime dieci macchine. Ovviamente ci sono ancora step da fare, Marchionne si è pronunciato su quanto tempo secondo lui passerà prima di vederle sulle strade, ma è sintomatico che il Direttore del progetto Google, che ha una figlia che mi sembra abbia 11 anni, ha detto che probabilmente sua figlia non prenderà mai la patente, ma andrà su una macchina. Quindi ormai siamo nell’ordine dei 4/5 anni, considerando che in America si prende a 16 anni. Adesso secondo me diventa sterile parlare di tipi di applicazioni useremo ecc., quello che diventa centrale, soprattutto per quel tipo di generazioni, è il tipo di valore che loro vogliono. Il tempo è una delle ricchezze più grosse che loro pretendono e la macchina glielo può fornire”.
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