Dopo averla provata nel 2014, durante un evento dedicato ai media presso il circuito di Balocco, abbiamo avuto l’opportunità nelle ultime settimane di rimetterci alla guida della Giulietta Quadrifoglio Verde, l’allestimento più performante con fuori assetto da competizione e dentro un abitacolo sportivo.
Una volta impugnato il volante in pelle, succede che, preso atto della tecnologia avanzata e dell’ingegneria motoristica ultra moderna, l’adrenalina salga con un risultato sorprendente tale, cioè, da ricreare quell’indiscusso gap tecnologico e prestazionale che esisteva venti-trent’ anni fa tra un motore Alfa (uno qualunque, indistintamente) e gli altri. Non è tanto, infatti, la pur notevole potenza di 240 CV, in rapporto alla cilindrata di 1750 cc a sorprendere, ma piuttosto l’ eccezionale regolarità di erogazione di questa potenza, senza “buchi” e sussulti, e ancor più la coppia sorprendente per un motore sportivo.
La coppia è il neo di tutti i motori sportivi: erogata solo ad alto numero di giri, li rende poco elastici e praticamente inutilizzabili in città, a meno di non ricorrere sempre alla prima marcia. Ebbene, sulla Giulietta Quadrifoglio Verde la coppia massima (34,6 kgm) viene erogata a soli 2000 giri, ma ancora prima sono disponibili abbastanza chilogrammetri per divertirsi: una riserva di elasticità degna di un motore a 8 cilindri a V americano.
Su strada, la Giulietta Quadrifoglio Verde segna la riscoperta del piacere di guida, fatte le debite proporzioni nel tempo, profuso dalle Alfa Romeo di una volta.
Un motore splendido, non disgiunto, tuttavia, da una tenuta di strada e da freni a tutta prova: la classica “sicurezza” Alfa, una sicurezza attiva volta soprattutto a impedire che gli incidenti possano accadere. E poi il piacere di superare i 100 km all’ ora in un lampo (bastano appena 6 secondi) e di arrivare, ad esempio, in pista, a ben 244 km/h o di effettuare un sorpasso senza pensieri o di riprendere in quarta da appena 40 km/h senza un sobbalzo o un sussulto, schiacciando a fondo l’ acceleratore. Un piacere che, ancora, si protrae nel comfort di marcia.
Il motore è piuttosto silenzioso, quando si gira in città, nel traffico, ma diventa con un sound da brevetto quando si apre al massimo, non manca, insomma, la caratteristica rombosità agli alti regimi. A rendere la nuova Giulietta ancora più pregiata le sospensioni che non sono mai troppo dure e i sedili ben disegnati e confortevoli.
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