”Per Torino c’è una novità: saranno investiti circa 600 milioni nello stabilimento ex Bertone di Grugliasco, acquisito dalla Fiat tempo fa, con l’obiettivo di impiegare il migliaio di dipendenti oggi in cassa integrazione nell’assemblaggio di modelli di alta gamma, probabilmente a marchio Maserati. Quindi gli investimenti per Torino, considerando Mirafiori ed ex Bertone, salgono a quota 2 miliardi”. Il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, lo afferma in un’intervista a ‘Il Messaggero‘.
Il piano industriale Fiat, più in generale, è stato al centro dell’incontro convocato lo scorso 12 febbraio a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla presenza dei Ministri Giulio Tremonti, Paolo Romani e Maurizio Sacconi e del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. L’incontro successivamente è stato allargato ai rappresentanti degli enti locali: il Governatore della Regione Piemonte, Roberto Cota, il Presidente delle Provincia di Torino, Antonio Saitta e il Sindaco della città, Sergio Chiamparino.
Il presidente e l’amministratore delegato della Fiat, John Elkann e Sergio Marchionne, hanno confermato al Governo l’intenzione di perseguire gli obiettivi di sviluppo della multinazionale italiana, che prevede la crescita della produzione nel nostro paese da 650 mila a 1 milione e 400 mila auto, un obiettivo sostenuto da un investimento di Fiat e Fiat Industrial per circa 20 miliardi di euro. L’azienda e le istituzioni – dal Governo alla Regione agli Enti locali – hanno condiviso la determinante rilevanza di relazioni industriali costruttive in grado di garantire la governabilità degli stabilimenti e il pieno utilizzo degli impianti assicurando così la remunerazione degli investimenti.
L’esecutivo, durante l’incontro, ha confermato che concorrerà a realizzare le migliori condizioni di competitività perché gli investimenti previsti in Italia siano il volano per raggiungere il più alto posizionamento rispetto ai concorrenti del settore.
L’interrogativo che però in questi giorni interessa l’Italia è il seguente: dove sarà il quartier generale del nuovo colosso che nascerà dalla fusione tra Torino e Detroit?
“Decideremo entro il 2014“, risponde Sergio Marchionne tranquillizzando i ministri seduti intorno al tavolo: la scadenza naturale del governo è fissata al 2013 e dunque, in ogni caso, la patata bollente passerà a qualcun altro.
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