Gli operai Fiat di Termini Imerese sono in stato di agitazione e, come annunciato martedì, questa mattina, dopo un’assemblea davanti ai cancelli della fabbrica, si sono messi in marcia verso il centro abitato ed hanno occupato il municipio della città in provincia di Palermo e la stanza del sindaco Salvatore Burrafato.
I lavoratori della fabbrica siciliana sono di nuovo in cassa integrazione e temono che l’azienda possa smantellare il sito dove attualmente si produce la Lancia Ypsilon. “La nostra – spiega Roberto Mastrosimone della Fiom – è un’azione simbolica per chiedere attenzione sulla vertenza in atto. Siamo qui perché vogliamo incontrare il vicesindaco, cioè il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, con delega al Cipe, Gianfranco Miccichè”.
Le proteste continuano anche nel nord Italia, dove, davanti alla sede di Assolombarda, protestano anche i lavoratori dell’Alfa Romeo di Arese, tutti in Cassa integrazione. L’annuncio che chiuderà anche l’ultimo centro produttivo milanese dell’Alfa Romeo non può che lasciare un’ombra di tristezza. E ancora di più si è amareggiati se si considera che giunge a fine corsa proprio quel “centro stile” che aveva disegnato automobili note in tutto il mondo per la loro eleganza.
La storia
Collocato dai primi anni del dopoguerra fino al luglio 1989 nell’area del Portello a Milano, e ora nell’area industriale di Arese, il Centro Stile Alfa Romeo, è il cuore e il nucleo storico della marca. Qui, come scritto sul sito ufficiale AlfaRomeo.ch, lo stile e la cultura che accompagnano il riconosciuto marchio Alfa Romeo vengono salvaguardati, tramandati ed evoluti.
Tradizione e memoria, ma anche creatività, cultura tecnica e dinamica progettuale sintetizzano il percorso da cui prendono forma le nuove creazioni. 70 specialisti, tra designers e artigiani, rappresentano la mente e il braccio da cui nascono materialmente molti dei nuovi modelli Alfa Romeo.
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