Drive the change è il nome del piano strategico lanciato da Renault, tornata all’utile operatico nel 2010 (635 milioni di Euro contro un rosso da 955 milioni del 2009), con l’obiettivo di rendere la mobilità sostenibile accessibile per tutti.
Vendite oltre i 3 milino di unità e un free cash flow operativo di almeno 2 miliardi di Euro con un margine superiore al 5% dei ricavi, rappresentano la traduzione in numeri del programma varato dal Presidente Carlos Ghosn. Come anticipato, uno dei pilastri principali del nuovo piano è innovare al fine di ridurre l’impatto dei veicoli sull’ambiente. Un’innovazione che passa da una gamma completa di auto e veicoli commerciali ad emissioni zero per diventare leader di settore insieme alla partner Nissan. Come scritto più volte su questo blog e su MobilitaSostenibile.it, il programma ad emissioni zero di Renault prevede il lancio, già da quest’anno, delle Z.E., Kangoo Express, Twizy e Fluence per proseguire nel 2012 con Zoe.
Auto sicuramente, ad oggi, non alla portata di tutti e di difficile gestione, a causa, principalemnte, della mancanza di infrastrutture nel nostro paese. E’ per questo che l’innovazione non interessa solo la commercializzazione di veicoli elettrici, ma anche attraverso una nuova generazione di motori termici “Energy” a partire dall’1.6 dCi da 130 CV montato da maggio su Scénic e Scénic X-mod con l’obiettivo di ridurre le emissioni medie di CO2 dagli attuali 137 a meno di 100 g/km nel 2016.
Un piano prodotto, come anticipato, che prevede una più ampia offerta di modelli per tutto il Gruppo (dai 40 di oggi ai 48 del 2016) grazie al lancio, tra gli altri, di Twingo II, nuova Clio, un piccolo SUV e un veicolo familiare ed un piccolo commerciale targati Dacia. Un piano prodotto che punta su qualità, design e la condivisione di piattaforme tra le quali quella C-D con Nissan (medio e alto di gamma) e quella con Daimler per le future Twingo e Smart, strategia utile a mantenere i costi al di sotto del 9% del fatturato.
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