“Posso parlarti? Non ci metterò molto… Devo andare in un posto e non penso che riuscirò a tornare. Volevo solo dirti che aver conosciuto te e Benicio è stata la cosa più bella che mi sia capitata.”
Questa romantica e struggente confessione telefonica è pronunciata da Ryan in DRIVE, pellicola del 2011 che, non solo ha portato l’attore canadese Ryan Gosling sotto i riflettori del mondo intero, ma ha regalato a chi l’ha diretta la palma d’oro come miglior regista al Festival del Cinema di Cannes.
Nel set di DRIVE, crime-drama dal forte impatto psicologico, il regista danese Nicolas Winding Refn e Gosling hanno compiuto uno di quei miracoli che al cinema non riescono tutti i giorni. Unire il plauso della critica a quello delle grandi platee.
Lo script: storia di un giovane guidatore, senza nome, in bilico fra bene e male, fra violenza e delicatezza, alle prese con alcuni episodi di malavita a Los Angeles. Uno stuntman automobilistico che di giorno lavora a Hollywood e di notte viene noleggiato dai rapinatori per guidare le loro fughe.
L’uomo, taciturno e solitario (Ryan Gosling), si innamora della vicina (Carey Mullingan) e si affeziona al figlio di lei. Quando il marito della donna esce di prigione e, sotto ricatto di un’ organizzazione criminale, deve compiere una rapina, l’autista lo affiancherà. Il colpo andrà storto, dando vita ad un’escalation di violenza.
“Dammi ora e luogo e ti dò cinque minuti: qualunque cosa accada in quei cinque minuti sono con te, ma ti avverto, qualunque cosa accada un minuto dopo sei da solo. Io guido e basta!”
Per uno strano caso, è stato l’attore protagonista a scegliere il regista. L’intesa è stata totale ed ha proiettato i due nell’olimpo del cinema che conta, quello della grande Hollywood. Presentato a maggio del 2011 a Cannes, DRIVE venne accolto con tutti gli onori possibili. La Palma d’Oro a Refn conferma il pregio di un capolavoro che affianca momenti poetici ad altri efferati, entrambi parte della personalità sdoppiata del protagonista al quale Ryan regala una interpretazione intensa divisa tra infiniti silenzi e parole scolpite con gravità.
Un “noir al neon“, ambientato a Los Angeles, tratto dal romanzo omonimo di James Sallis che ha anche nella colonna sonora electropop anni ’80, descritta di seguito, il suo punto di forza.
1. Night Call – Kavinsky
2. Tick of the Clock – Chromatics
3. Rubber Head – Cliff Martinez
4. I Drive – Cliff Martinez
5. He Had a Good Time – Cliff Martinez
6. They Broke His Pelvis – Cliff Martinez
7. Kick Your Teeth – Cliff Martinez
8. Where’s The Deluxe Version? – Cliff Martinez
9. See You in Four – Cliff Martinez
10. After The Chase – Cliff Martinez
11. Hammer – Cliff Martinez
12. Wrong Floor – Cliff Martinez
13. Skull Crushing – Cliff Martinez
14. My Name on a Car – Cliff Martinez
15. On The Beach – Cliff Martinez
16. Oh My Love – Riziero Ortolani & Rina Ranieri
17. Under Your Spell – Desire
18. A Real Hero – College feat. Electric Youth
19. Bride of Deluxe – Cliff Martinez
Tra le auto che appaiono nel film segnaliamo la Ford Thunderbird del 1955, la Ford Mustang del 2011, la Chevrolet Monte Carlo NASCAR, la Chevrolet Chevelle del 1973, la Pontiac GTO del 1966 e la Chrysler 300 del 2005.
Sergio Lanfranchi
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