Gli esperti dicono: chi non dispone di auto a basso costo non può essere il leader mondiale. Il perché lo si intuisce facendo una piccola analisi del mercato automobilistico mondiale legato ai mercati emergenti.
Quello cinese è attualmente diviso in due parti: i produttori stranieri vendono modelli premium a prezzi elevati, mentre i produttori nazionali coprono il segmento base.
In Cina (6.420.000 nuove immatricolazioni a partire dal 1 ° semestre 2012) ci sono più di 70 marche di auto. Si tratta di una cifra incredibilmente alta, considerato che tutti hanno in comune solo una quota del 30 per cento del mercato delle autovetture. Nel paese, più basso è il reddito, maggiore è il potenziale per le auto a basso costo.
Una nuova generazione di acquirenti sta crescendo, invece, in India (1.480.000 nuove immatricolazioni dal 2012) dove il numero di persone che possono permettersi di acquistare un’auto a basso costo è destinato a raddoppiare entro il 2020. La classe sociale prevede una netta distinzione: superiore e inferiore. La classe media è in fase di formazione. Ne derivano ovvie considerazioni sul tipo di vetture, anche qui, maggiormente acquistate.
I Russi, sognano mega auto tedesche, ma, visto il reddito medio annuo, possono permettersi solo una LADA-AutoVAZ, brand con una quota di mercato pari al 24% circa. Azionista del marchio russo è Renault che anche con Dacia vende bene. Il mercato cresce molto rapidamente e ci sono state 1.410.000 nuove immatricolazioni a partire dal 1° semestre 2012 (+14% rispetto lo scorso anno).
Nel 2011 le vetture a basso costo vendute nei mercati, quali Europa Orientale, Asia e Sud America, sono state circa 6,5 milioni. Nel 2030, secondo uno studio condotto dall’università di Duisburg-Essen, saranno circa 25 milioni. Un numero impressionante del quale tutti i brand mondiali, specie quelli europei dovranno tenere conto. Dalle nostre parti, il primo esempio concreto di “auto economica” è stato offerto da Dacia, brand low-cost appartenente a Renault. Volkswagen, se ha l’ambizione di diventare il primo produttore al mondo, di certo dovrà tenere conto di questi numeri. E a quanto pare, entro i prossimi due anni, secondo quanto dichiarato da Bernd Osterloh (presidente del consiglio di fabbrica della Volskwagen), il brand tedesco avrà una vettura low-cost destinata ai mercati emergenti.
Però, tanto per capirci, dovrà essere un’vettura che farà concorrenza, ad esempio, alla RE60, vettura a basso costo, mostrata in occasione del salone dell’auto di Delhi. Costruita dalla Bajaj Auto, la RE60 è lunga solo 2,75 metri, larga 1,31 metri e ospita quattro persone. Ha un prezzo di circa 150.000 rupie equivalente a circa 2200 euro.
Lascia un commento