La semplice idea di un gran premio di Formula 1, per appassionati e laici, evoca immagini di piloti galanti e impavidi, sofisticate macchine da corsa , con motori al massimo che emettono un suono che si riverbera ed echeggia nelle pareti dei box e sugli asfalti delle piste più famose del mondo. Questa è la Formula 1 – l’apice assoluto del successo nel motorsport per qualsiasi pilota, per qualsiasi squadra, per qualsiasi costruttore… e all’interno di quel crogiolo ultra-competitivo, c’è solo un evento che veramente conta – il Gran Premio di Monaco. La posta in gioco non può essere più alta e la vittoria qui è simile all’immortalità del motorsport, perché migliaia di appassionati adoranti assistono alla partenza in piedi per le strade della città, l’esplosione in salita, il famoso Casinò e il leggendario hotel hairpin prima di rombare attraverso il tunnel ed emergere nello spettacolare porto, fiancheggiato da scintillanti superyacht ormeggiati. Si tratta, senza eccezione alcuna, della competizione motoristica più glamour, venerata e inimitabile del mondo e di un evento imperdibile del calendario sociale internazionale.
Il culmine di tale viscerale emozione e di anni di pratica e di carriera è una cerimonia di premiazione, presieduta dalla Famiglia Reale di Monaco, patroni della gara, con bottiglie magnum di champagne e corone concesse al vincitore – un’ immagine iconica goduta da un solo pilota di talento all’anno, di cui sicuramente nessuno è più famoso dello stesso Michael Schumacher – un uomo di tale disciplina fisica e mentale, che le sue conquiste professionali non possono mai essere più famose.
La famosissima casa d’aste Sotheby’s metterà all’asta il prossimo 16 novembre la mitica F2001 con telaio 211, proprio l’auto da corsa che rappresenta l’incarnazione non solo della carriera di Schumacher da pilota, ma anche il Gran Premio di Monaco, per il quale questa era la stessa vettura guidata alla vittoria nel 2001 – una vittoria che Ferrari non ha ripetuto fino a quando solo quest’anno Sebastian Vettel ha vinto alla fine di maggio.
L’opera d’arte motoristica che accompagna la vettura è il glorioso motore centrale da tre litri, capace di una potenza fino a 900 cavalli e quasi 19.000 giri al minuto. Un propulsore che emette una sinfonia
Dopo la vittoria a Monaco, Schumacher ha portato ancora una volta il telaio 211 alla bandiera a scacchi in Ungheria, conquistando il Campionato Piloti con 4 gare ancora da disputare e consolidando l’undicesimo Campionato Costruttori Ferrari. Questa F2001, quindi, è una vettura di enorme importanza con un valore stimato in circa 4 – 5,5 milioni di Euro.
Qui il video della presentazione dell’auto.
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