Il 24 giugno è il giorno scelto per la riapertura del museo dell’Alfa Romeo di Arese, in occasione del 105esimo anniversario della casa automobilistica. Contestualmente, ci sarà la presentazione di un nuovo modello del Biscione, la Giulia. Molto atteso dal mercato, ha lo scopo di incrementare la popolarità di un Brand che oggi vende circa 80 mila auto all’anno ma che nel 2018, secondo il piano presentato dai vertici del Gruppo, dovrà arrivare a 400 mila unità, di cui due terzi all’estero, USA in testa. Non sarà per niente facile, anche perché non troverà per nulla impreparati i Brand tedeschi, che attualmente detengono il ‘monopolio’ delle auto premium. A supporto di questa operazione, la riscoperta nelle nuove Alfa, del DNA di quelle del passato – trazione posteriore o integrale – ma, soprattutto, il supporto motoristico di Ferrari che realizzerà i motori di punta V6 e V8.
Ed proprio alla Germania che parla la campagna di lancio. In alcune vie di Milano sono comparse delle affissioni: un cane, un pastore tedesco nello specifico, con chiaro riferimento ai brand concorrenti, guarda i passanti, mentre al suo fianco un enorme spazio bianco spiega che… qualcosa sta arrivando. La campagna non è altro che una preview di quello che verrà svelato il giorno dopo l’annuncio della nuova “Giulia”. A fianco del pastore tedesco apparirà la prima immagine del nuovo modello Alfa Romeo, forse nella versione Quadrifoglio Verde.
Tornando al Museo Alfa Romeo, lo scorso mese di gennaio Sergio Marchionne al salone dell’automobile di Detroit aveva anticipato che la struttura sarebbe rinata.
Il museo riaprirà dopo una chiusura forzata di oltre quattro anni. L’area fu chiusa al pubblico nel febbraio del 2011 in seguito ad alcune divergenze sulla riqualificazione tra il Ministero dei Beni Culturali e Fiat. Da allora nessuno è più riuscito a camminare nelle sale in cui sono conservati dei veri e propri gioielli a quattro ruote.
Una collezione rara e preziosa. Nelle stanze del museo del biscione sono conservate delle perle dell’automobilismo italiano, come l’Alfa Romeo 159 – disegnata da Gioacchino Colombo – con cui Juan Manuel Fangio vinse il campionato mondiale di Formula 1 nel 1959. Si tratta di esemplari originali, il cui valore sarebbe superiore ai 50 milioni di euro.
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