Oggi presso l’Auditorium della Tecnica di Confindustria a Roma, nel corso del congresso “La Capitale Automobile”, è stata presentata la ricerca “Il Mercato Auto a Valore”.
A questo appuntamento annuale di confronto per l’intera filiera automotive hanno partecipato top manager delle case auto, rappresentanti delle associazioni ed esperti del settore al fine di fornire un osservatorio innovativo sul settore dell’auto, fondato non soltanto sul numero delle immatricolazioni, ma sul loro effettivo valore economico.
Dalla ricerca, promossa dal Centro Studi Fleet&Mobility in sinergia con il Master sull’Automobile di Roma, è emerso che dopo un decennio record, nel quale gli italiani hanno acquistato 23 milioni di auto nuove (raggiungendo nel 2007 2 milioni e mezzo di vetture nuove), il mercato sembra nei prossimi anni destinato a non superare la soglia dei 2 milioni di vetture l’anno creando un’indubbia preoccupazione in coloro che lavorano nel settore.
Dallo studio emerge che i privati acquistano meno auto nuove e mediamente meno costose di quelle acquistate dalle imprese.
Nel 2011 gli italiani spenderanno in media 16.713 euro per ogni auto, con un incremento del 5% rispetto al dato 2010, quando gli incentivi contribuivano a tenere basso il prezzo essendo disponibili per auto più piccole. Le aziende invece, stanno acquistando auto del valore medio di 19.836 euro, in linea con l’anno precedente.
Pierluigi del Viscovo, Direttore del Centro Studi Fleet&Mobility, spiega: “Gli italiani comprano un’auto nuova per sostituire quella vecchia che già hanno. Nel decennio scorso lo hanno fatto a un ritmo di 2,3 milioni all’anno, mentre ora sembrano orientati a un ritmo di circa 1,9 milioni, come prevedibile media del decennio in corso. Certamente l’incertezza e le difficoltà economiche hanno il loro peso, ma dobbiamo anche chiederci se le auto oggi in circolazione non ‘invecchino meglio’ di quelle che andavano in giro 10 anni fa, sia come estetica che come meccanica. Aggiungo anche che sono in atto una diminuzione delle percorrenze medie e un allungamento degli intervalli di manutenzione che certamente incidono sulla necessità di cambiare l’auto».
carlo moretti says
Sicuramente la crisi nel sistema economico incide parecchio. Il mercato di lusso continua a vendere perchè i ricchi sono rimasti ricchi, ma la gente comune tira avanti con la macchina che ha già o si butta sul mercato dell’usato.
Come precisa inoltre giustamente il Direttore del Centro Studi Fleet&Mobility, è anche vero che le auto di oggi durano di più come estetica e gli intervalli di manutenzione si allungano.