Federauto, l’associazione dei concessionari italiani, denuncia un nuovo crollo di vendite per l’auto. A settembre, secondo i dati appena rilasciati, le consegne sono scese del 19% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
La nota di Federauto mette, inoltre, in evidenza come il vero calo, togliendo dalle 154.000 immatricolazioni consuntivate in settembre le chilometri zero, sfiora ancora una volta il -30%.
Numeri allarmanti che riguardano 178.000 addetti impiegati presso i concessionari d’auto, le stesse case automobilistiche, ma anche un milione di occupati dell’indotto che rischiano, senza dubbio, di mettere in ginocchio il settore dei dealers.
Bisogna tenere ben presente, però, che, contemporaneamente al calo delle vendite di auto nuove è aumentata quella delle auto usate e, senza dubbio, le aziende del settore che hanno saputo strutturarsi meglio, quelle nelle quali la capacità organizzativa è elevata, non soffrono la crisi come le altre.
Come riportato nell’analisi statistica dell’Aci sui dati del PRA “Auto-Trend” dello scorso settembre, già ad agosto nel mercato dell’usato è tornato il segno positivo per le quattro e le due ruote. Il bollettino mensile mette in evidenza come, a differenza del mercato dell’auto nuova che, ad esempio, sempre in agosto ha fatto registrare -19,27%, quello dell’usato appare in ottima salute.
Riguardo ai volumi numerici globali in assoluto, si riscontra che i passaggi di proprietà, depurati dall’effetto
distorsivo delle minivolture, sono stati 148.261 per le sole autovetture e 210.876 per tutti i veicoli (nel mese di agosto 2009 furono, rispettivamente, 141.003 e 199.774). Per ogni 100 autovetture nuove ne sono state vendute 184 usate nel mese di agosto e 130 nei primi otto mesi, numeri lontani da quelli di altri mercati, come quello britannico, ma che, senza dubbio, lasciano ben sperare ed evidenziano come il mercato dell’usato, sostenuto dalla crisi economica, sta acquistando nuove fasce di clientela dai tradizionali acquirenti del nuovo.
Un business al quale dedicarsi con gli strumenti giusti, ovvero, tenendo in considerazione, ad esempio, il valore delle scorte di magazzino, che costituisce la base per la determinazione dello specifico indice di rotazione, ed aiuta a misurare l’efficienza nella gestione del magazzino tenendo conto anche di valori quali l’indice di durata, ovvero, nel caso specifico, il numero medio dei giorni di giacenza di un’autovettura in un piazzale, che altro non rappresenta, se non un costo (ogni vettura usata di svaluta mensilmente di circa 1,2%) da attenzionare in modo particolare e da evitare servendosi, ad esempio, di servizi offerti dal Web, come AutoScout24.it, marketplace leader in Italia, che agevola la compravendita di auto.
Per approfondire tematiche inerenti il mercato automotive, rimando agli articoli:
– A quale domanda di mercato, o meglio a quali bisogni, risponde l’industria automobilistica?
– Automobile: mezzo da riprogettare in termini di sostenibilità ambientale ed economica
Immagine tratta da pikespeakcu.com
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